Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

12/04/10

LE AUTORITÀ DICHIARANO LA ZONA DI CERNOBYL “PULITA”

Dall’ennesimo elenco dei centri abitati situati all’interno della zona di contaminazione radioattiva sono stati esclusi più di 200 centri abitati della Bielorussia.
A centinaia di cittadine e villaggi è stato ridotto lo status di contaminazione. Al contempo i fondi del budget statale per il superamento delle conseguenze della catastrofe sono stati tagliati all’incirca del 24%. […]
La contaminazione del territorio è determinata dalla presenza nella terra dei radionuclidi del Cesio-137, dello Stronzio-90, del Plutonio-238, 239, 240. O anche se la dose d’irradiazione della popolazione supera i livelli stabiliti. Esiste inoltre un altro fattore di contaminazione: l’impossibilità di ottenere produzione e concime con un livello di radionuclidi tollerabile. A seconda del livello di contaminazione, il territorio è suddiviso in tre zone principali:
  • “Zona di residenza con controllo radiologico periodico”. È la più grande per numero di centri abitati e quella meno inquinata.
  • “Zona con diritto al trasferimento”. Anche dal nome è evidente: il livello di radiazione è tale che i cittadini farebbero bene ad andarsene. Tuttavia pure questa zona per numero di centri abitati non è tanto piccola.
  • “Zona di trasferimento obbligatorio”. In Bielorussia ce ne sono due: una nella regione di Gomel’, l’altra in quella di Mogilëv. Sono quelle più piccole per numero di centri abitati.
Nel nuovo elenco più di un centinaio di villaggi sono stati declassati in una zona con minore contaminazione. Nella regione di Mogilëv, per esempio, il villaggio di Siliči della provincia di Kostjukoviči prima rientrava nella zona di trasferimento obbligatorio. Ora invece “si è ripulita” ed è passata alla zona con diritto al trasferimento, inferiore per livello di radiazioni. Vorrà dire che là le radiazioni sono diminuite?
Similmente più di un centinaio di villaggi sono passati dalla zona con diritto al trasferimento (contaminazione media) alla zona di residenza con controllo radiologico periodico (contaminazione minima). Ad esempio, nella regione di Brest dalla zona con diritto al trasferimento circa 30 villaggi sono passati alla zona di residenza con controllo radiologico, mentre altri 5 villaggi sono stati del tutto tolti dalla zona contaminata. […]
Il direttore dell’iniziativa “Terra-konvencija”, l’ecologo e giornalista Valerij Drančuk, ritiene che il problema di Cernobyl rimanga una “zona di occultamento”: «Gli enti che si occupano di questo problema dovrebbero essere tenuti a spiegare alla popolazione per quale motivo tutti questi centri abitati siano stati cancellati dall’elenco. Perché non si tratta di una questione marginale, ma di Cernobyl e delle sue conseguenze».
Soltanto nella regione di Brest dall’elenco della zona di residenza con controllo radiologico periodico (a contaminazione minima) sono stati esclusi 19 villaggi e la cittadini di David-Gorodok. Se ne evince che in 5 anni le radiazioni sono sparite tanto da poter smettere di considerarli territori contaminati?
«24 centri abitati su 211 sono stati tolti dall’elenco di quelli dove non si può abitare. I rimanenti sono stati assegnati alle zone pulite. A causa del decadimento naturale dei radionuclidi la densità di contaminazione in questi centri abitati è diventata tollerabile. Questo permette secondo la legge di considerarli non contaminati» assicura Serafima Kukina, vicepresidente del Dipartimento per la liquidazione delle conseguenze di Cernobyl. Secondo le sue parole, ogni anno la densità di contaminazione da Cesio-137, ad esempio, diminuisce all’incirca del 2%.
Tuttavia, secondo l’opinione professor Jurij Bandaževskij del Centro per l’ecologia e la salute di Kiev, se sulla superficie del terreno il dosimetro non registra cesio radioattivo, questo sta a significare che gli elementi radioattivi sono solo emigrati nello spessore della terra e si trovano a livello del sistema radicale. Lo specialista parla della trasformazione degli elementi radioattivi in altri più pericolosi per la salute delle persone.
Ad esempio, il cesio-137, decadendo, si trasforma in bario, e il bario è molto tossico per l’organismo umano. Le persone nei territori relativamente puliti lo assorbono con i vegetali e con la carne animale.
Per quel che riguarda il budget statale, nel 2010 le sovvenzioni devolute ai budget locali per il finanziamento del superamento delle conseguenze di Cernobyl saranno di 200 miliardi di bielorubli (50 milioni di euro) in meno rispetto al 2009. La somma si è ridotta dai 209 a 158 milioni di euro (di circa il 24%).
Agli abitanti degli ex centri abitati contaminati non resta che dire addio a sussidi e benefici. Che verranno ridotti per i residenti di villaggi e cittadine declassati in altre zone.
Anche se a dire il vero i benefici non sono tanto significativi. Praticamente tutti quelli che comprendevano sussidi e compensazioni in denaro sono ormai aboliti da tempo. Secondo la Legge per la difesa sociale dei cittadini vittime dell’incidente di Cernobyl, gli abitanti delle zone contaminate hanno il diritto prioritario di accedere agli istituti superiori. Viene inoltre garantito l’usufrutto del pensionato durante gli studi. Le donne hanno diritto a un decreto di maternità e parto di 146 giorni dalla 27ª settimana di gravidanza.
In tutto ciò, persino per gli scienziati quello delle attuali conseguenze dell’incidente di Cernobyl rimane un enigma. Ad esempio, secondo il professore Mar’jan Pristrom del BelMAPO, prima dell’incidente di Cernobyl la zona bielorussa del Poles’e era una zona di elevata longevità e poteva in questo concorrere con la regione del Caucaso. Ora la situazione è mutata.
Il direttore del reparto di oncomammologia e medicina radiologica del PNPC Leonid Putyrskij fa notare che fino a ora è stato sottovalutato il danno per lo stress prolungato di cui hanno sofferto i bielorussi dopo l’incidente di Cernobyl, soprattutto nei territori contaminati. Per il momento a livello ufficiale, nel determinare l’ordine dei benefici, nessuno considera l’effetto di questo fattore sull’organismo dell’uomo.

Data: 15.03.2010
Fonte: Charter97
Traduzione: S.F.

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