Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

31/07/10

PAUSA D'AGOSTO

Il sito "chiude" per ferie per tutto il mese di agosto.

"LE RUSSIE DI CERNOBYL" - RIASSUNTO DEI PROGRAMMI 2010

Il Centro del Sole circolo di Legambiente (Vb), insieme al circolo di Castronno (Va), si fa promotore dal 2010 del coordinamento “Le Russie di Cernobyl” per dare una base più solida e nuovo slancio ai progetti e alle iniziative in favore dei bambini russi, ucraini e bielorussi residenti nelle zone rimaste contaminate dalla catastrofe nucleare di Cernobyl del 1986.

In quelle zone contaminate vivono oggi circa tre milioni di persone tra Bielorussia, Russia e Ucraina che assumono quotidianamente piccole dosi di radiazioni attraverso la catena alimentare. A differenza degli effetti delle radiazioni più forti, quelle iniziali, che hanno portato all’aumento del cancro della tiroide soprattutto nei bambini, non si sa quali conseguenze potrà avere sulla salute dell’uomo la costante assunzione a lungo termine di piccole dosi di radiazioni. Ricordiamo che quelle terre si libereranno degli ultimi elementi radioattivi tra 25.000 anni.

Negli ultimi anni l’intervento dell’associazione si è concentrato maggiormente nella zona di Cernobyl russa – nelle province di Novozybkov e Zlynka della regione di Brjansk – in quanto particolarmente depressa a livello socio-economico e dimenticata sia dallo stato russo che dalla maggior parte delle organizzazioni umanitarie internazionali. Illustriamo di seguito i programmi per il 2010.

Continua anche quest’anno il risanamento dei bambini delle zone contaminate presso il sanatorio Dubrava. A partire dal 2007, in alternativa all’accoglienza dei bambini di Cernobyl in Italia si è deciso di finanziarne il risanamento in loco, in una struttura di cura e vacanza che si trova in Russia in zona pulita. Al sanatorio i bambini passano tre settimane fuori dalla zona contaminata, fanno tutte le procedure sanitarie necessarie, il controllo della radioattività (in media in 21 giorni smaltiscono tra il 25 e il 30% delle radiazioni interne), e usufruiscono dell’ottimo programma ricreativo. Fino a oggi tramite Legambiente sono stati “risanati” 380 bambini. Nel 2010 è previsto l’invio di due gruppi di bambini presso il centro Dubrava: 44 bambini a luglio (turno felicemente concluso) e 20-40 a dicembre. Per quest’ultimo turno si stanno cercando sponsor per mandare più bambini possibile. Il costo della retta di risanamento per un bambino è di 370 €.

Negli ultimi due anni, oltre ai progetti di solidarietà, “Le Russie di Cernobyl” ha iniziato a sviluppare progetti di scambio culturale e diffusione del volontariato nelle province dei paesi di Cernobyl, cercando di coinvolgere in maniera più paritaria i soggetti locali (soprattutto i ragazzi delle scuole), valorizzandone le capacità, la tradizione artistica e culturale, confrontandosi sui temi dell’ecologia.

A settembre 2010, saranno ospiti per 15 giorni a Stresa, per uno scambio culturale, otto bambini della Scuola d’arte di Novozybkov (Russia). I bambini, accompagnati da un’insegnante d’arte, soggiorneranno a Villa Sole e visiteranno le scuole di Stresa e Baveno, interagendo con i bambini locali e creando opere pittoriche. Essendo questo progetto alla sua terza edizione, nelle scuole di Stresa, Feriolo e Gignese si possono ammirare i grossi pannelli disegnati dai bambini russi negli scorsi anni.

Lo scambio culturale rientra nel più ampio programma “Coloriamo Cernobyl” in collaborazione con la scuola d’arte di Novozybkov, che prevede la partecipazione dei bambini delle scuole italiane (ormai per il 5°anno) al concorso internazionale di disegno “Io disegno il mio mondo e ve lo regalo”, la diffusione di una mostra di disegni di bambini e ragazzi di tutta la Russia.

Nel mese di novembre 2010, una delegazione di volontari di Stresa e Baveno (con in testa il sindaco, che ha già partecipato a due viaggi negli anni passati) si recherà nella zona di Cernobyl in Russia per monitorare l’andamento dei progetti in loco e sviluppare nuovi programmi. Durante la permanenza in quelle terre, si visiteranno scuole di villaggio, ambulatori medici, istituzioni locali. La delegazione, ormai una tradizione a scadenza annuale, è importante anche per mantenere e sviluppare i rapporti di lavoro e d’amicizia con i referenti locali (la buona riuscita di un progetto di cooperazione spesso dipende anche da questo), per far conoscere i volontari italiani con quelli russi, e per avere il polso aggiornato della situazione della vita della gente in quei territori.

Una tappa importante del viaggio di novembre sarà la cittadina russa di Klincy, dove, con il nuovo anno scolastico, partono ufficialmente i programmi in collaborazione con i ragazzi e gli insegnanti volontari del locale ginnasio intitolato a Jurij Gagarin che, a quanto sembra, visitò pure lui la cittadina dopo le sue imprese cosmiche. I ragazzi di Klincy svolgeranno, in ottobre, per la prima volta autonomamente la campagna di Legambiente “Puliamo il mondo” in alcune cittadine russe, e a novembre ci consegneranno il materiale di rendiconto. Inoltre, per il programma “Le memorie di Cernobyl” stanno preparando una serie di materiali di testimonianza sulla liquidazione della centrale di Cernobyl del 1986. A novembre è previsto un incontro con alcuni “liquidatori”, quegli uomini, per lo più pompieri e militari, che da tutta l’ex Unione Sovietica furono inviati a liquidare, cioè a ridurre i danni provocati dalla catastrofe radioattiva. Il prezzo da loro pagato per quelle missioni a Cernobyl è stato molto alto: alcuni sono morti, quasi tutti hanno avuto la salute compromessa.

Il programma di stimolo e supporto del volontariato nella provincia russa, oltre al ginnasio di Klincy, prevede la sua diffusione in altri enti e soggetti interessati, come ad esempio la Scuola n. 4 di Novozybkov, dove l’insegnante di informatica e nostra referente Marija Burceva sta formando un eko-club giovanile con cui attuare programmi in collaborazione.

Fondamentale per l’associazione è l’intervento nei villaggi di campagna, dove la situazione è particolarmente povera e depressa e i bambini vivono i maggiori disagi socio-famigliari. Oltre all’invio dei bambini di villaggio al sanatorio Dubrava, cosa che ormai avviene da anni, si sta progettando una sorta di gemellaggi tra alcuni villaggi russi e comunità italiane (comuni, associazioni, comitati, scuole) che comportino sia interventi di aiuto sia programmi di scambio e culturali con le scuole. Questo per dare una struttura più continuativa alle precedenti esperienze di interventi in alcuni villaggi, come la ristrutturazione della scuola di Vereschaki da parte del Centro del Sole o dell’ambulatorio medico di Dobrodeevka da parte del Comune di Baveno.

Buona parte del lavoro è dedicato all'aggiornamento e all'arricchimento di questo sito: a parte le novità e i documenti sui progetti, vi sono la ricerca in Internet e la traduzione in italiano di materiali interessanti in lingua russa - dedicati a Cernobyl ma anche ad altre questioni ambientali e sociali - dai siti russi, bielorussi e ucraini (news, articoli, interviste, memorie, opere letterarie, musicali, figurative, cinematografiche, teatrali ecc.). Le idee per arricchire il sito sono sempre più del tempo a disposizione...

30/07/10

«I BAMBINI DI CERNOBYL» HANNO PAGATO CON LA SALUTE

Sembra che della tragedia di Cernobyl non ce ne si voglia ricordare. Come se fosse passato un temporale, tutti si fossero bagnati, poi asciugati, e poi avessero dimenticato. Ma non è tutto così semplice. I problemi che abbiamo sono seri, e sono tutt’altro che finiti.

Le conseguenze di questa terribile tragedia gli endocrinologi la osservano quotidianamente nei loro studi medici, visitando quei giovani che nel 1986 erano bambini o adolescenti. I chirurghi eseguono non meno di tre operazioni al giorno, asportando tumori alla tiroide.

Nikolaj Gul’čin, primario del Centro cittadino di endocrinologia di Kiev, ritiene che sia ancora presto per rilassarsi.

– Nell’aria fu rigettato moltissimo iodio radioattivo, – racconta Nikolaj Vasil’evic. – I bambini allora ne presero dosi elevatissime. Questo ha portato a mutazioni a livello cellulare. E sullo sfondo dell’irradiazione hanno cominciato a svilupparsi per lo più cancri papillari. Il numero maggiore di casi di cancro è stato registrato tra gli abitanti di Kiev e delle regioni di Kiev, Volynsk e Žitomir, nonché della zona del Poles’e. Se prima della catastrofe di Cernobyl questa patologia faceva registrare 2,5-3 casi su 100.000 abitanti, attualmente nella regione di Kiev ne fa registrare 13,5 su 100.000 abitanti. Più spesso il cancro s’incontra in quel gruppo di persone che all’epoca dell’incidente erano bambini o adolescenti (e che ora hanno tra i 25 e i 43 anni).

Per diagnosticare in tempo il cancro, gli specialisti seguono molto attentamente le forme nodulari del gozzo sullo sfondo delle diverse patologie della ghiandola tiroidea. Ci sono sintomi peculiari per questi noduli: sono molto compatti, per lo più situati nella trachea, nell’istmo; attraverso l’ecografia sono visibili senza contorni distinti. Tali noduli sospetti dal punto di vista del cancro sono soggetti a biopsia punch sotto controllo ecografico. Praticamente tutti i cancri della tiroide sono curabili (a parte quelli molto maligni). La percentuale di chi resta in vita è del 98%. L’importante è una diagnosi tempestiva delle persone bisognose di cura. […]

Data: 27.07.2010
Fonte: www.aif.ua
Autore: Tatjana Bodnja
Traduzione: S.F.

NEI MERCATI SPONTANEI DELLA REGIONE DI NIKOLAEV SI POSSONO TROVARE FRUTTI DI BOSCO DI CERNOBYL

Gli smaliziati venditori, per i quali l’unica cosa che conta è guadagnare di più, non hanno scrupoli. In particolare, quando smerciano frutta, verdura e frutti di bosco.

Nei mercati spontanei di Nikolaev, Pervomajsk, Južnoukrainsk e di altre città della regione si possono oggi trovare frutti di bosco. Da dove vengano queste bacche, i venditori non sempre lo dicono, e i compratori non sempre lo chiedono.

Com’è noto, in questi mercati illegali manca il controllo sanitario e veterinario. Non bisogna fare complimenti nell’esigere dai venditori il certificato di qualità, l’attestato di controllo radiologico, perché i frutti di bosco possono benissimo provenire dalla zona di Cernobyl. Come assicurano gli specialisti, anche la cottura termica in questi casi non aiuta a liberarsi dei radionuclidi.

Data: 27.07.2010
Fonte: www.niknews.mk.ua
Traduzione: S.F.

29/07/10

SCIENZIATO BIELORUSSO METTE IN GUARDIA DAL RITORNO DELL’UTILIZZO AGRICOLO DELLE TERRE NELLA ZONA DI CERNOBYL

Il membro corrispondente dell’Accademia delle scienze di Bielorussa Ivan Nikitčenko – e presidente dell’associazione “Centro di supporto delle iniziative per Cernobyl” – ha sottoposto a critica la decisione di Minsk di ridestinare all’agricoltura le terre contaminate dall’incidente di Cernobyl.

Secondo lo scienziato, quelle terre «in nessun caso devono essere ridestinate all’agricoltura», in quanto «le terre contaminate dai radionuclidi non potranno mai essere adatte all’utilizzo agricolo». «I radionuclidi, decadendo, passano da uno stato a un altro, ma gli isotopi radioattivi non scompaiono lo stesso» – ha spiegato.

Assenza di terre “pulite”

Allo stesso tempo, Nikitčenko ha sottolineato che di terre completamente pulite in Bielorussia non ce n’è. «Dovunque una persona viva, in ogni modo assumerà tramite i prodotti alimentari una piccola dose cronica di radiazioni… E queste dosi sono malattie, a causa delle quali incombe una morte prematura» – riassume lui.

La decisione delle autorità bielorusse di ridestinare all’agricoltura le terre contaminate dalle radiazioni è stata presa il 20 luglio 2010 nell’ambito del programma di sviluppo socio-economico delle regioni colpite da Cernobyl, progetto elaborato su incarico del presidente del paese Aleksandr Lukashenko.

In Bielorussia si prevede d’introdurre nuove tecnologie – come si assicura – in grado di ridurre al minimo l’accumulo di radionuclidi e di consentire l’ottenimento di una produzione pulita. Tuttavia i sondaggi sociologici a riguardo indicano che la maggioranza dei bielorussi non vuole comprare cibo prodotto in quelle province.

Data: 24.07.2010
Fonte: www.dw-world.de
Traduzione: S.F.

NELLA TERRA DI CERNOBYL VI È UN BABY-BOOM

In un centro abitato dove non si dovrebbe abitare, nascono bambini e vanno al nido.

Di recente, nel capoluogo di provincia Narodiči (Ucraina) nell’asilo “Sonečko” (Solicelllo) è stato aperto un reparto nido per 30 bambini. Il reparto è stato allestito in conseguenza della ristrutturazione dell’edificio abbandonato dell’ex orfanotrofio, che ora è diventato simile a una casetta delle favole. Non sarebbe questo un avvenimento tanto eccezionale se la cittadina di Narodiči in seguito all’incidente di Cernobyl, le cui nubi radioattive ricoprirono queste terre, non fosse stata assegnata alla “zona di trasferimento obbligatorio” (in altre parole, nella seconda zona). Vale a dire che da qui la gente se ne sarebbe dovuta andare da tanto tempo. Ma le cose sono andate altrimenti.

[…] Il nuovo reparto nido, allestito si con contributi statali che di associazioni ucraine e giapponesi, è dotato di tutti i confort e le attrezzature per la cura dei bambini. Nondimeno, solamente lo status di ristrutturazione di un locale esistente ha consentito a questa “favola per bambini” di venire alla luce, perché effettuare costruzioni capitali in questa zona è vietato. E questo è uno dei paradossi di questo status, che impedisce la costruzione di nuove imprese, della sfera pubblica, e di conseguenza lo sviluppo della provincia e della cittadina.

Nel 1995, nell’asilo di Narodiči erano rimasti 40 bambini, nella scuola 112. Ora nell’asilo ci sono circa 150 bambini, e nella scuola più di 500. Secondo il presidente dell’amministrazione locale, la gente ha compreso che qui si può vivere, nonostante che dopo l’incidente di Cernobyl ci fossero molti timori per la salute degli abitanti, per questo si era iniziati a trasferirli. Le ultime ricerche condotte dagli enti ministeriali di controllo nel 2008 hanno stabilito che di fatto non ci sono più fondamenti perché questo territorio appartenga ancora alla “zona di trasferimento obbligatorio”. A Narodici sono tornati molti ragazzi laureati, originari di queste terre, perché qui si trovava lavoro. Essi hanno messo su famiglia e, si capisce, cominciato a fare figli. La situazione col lavoro è in ogni caso migliore nel capoluogo, meno nei villaggi della provincia, da dove la gente in prevalenza va a lavorare a Narodiči.

Sono rimaste abbastanza case, in precedenza abbandonate dai loro abitanti. L’anno scorso per il trasferimento degli abitanti residenti nella “zona di trasferimento obbligatorio” sono state assegnate a Narodiči dallo Stato sei appartamenti in regioni cosiddette “pulite”. Tuttavia nella provincia di Narodiči di famiglie trasferibili se ne contano 450. Quanti anni ci vorrebbero a questi ritmi per garantire a tutti un’abitazione? Molte delle famiglie che hanno ottenuto un’abitazione in un’altra regione si sono comportate così: si sono trasferiti i rappresentanti della generazione più giovane, mentre gli altri sono rimasti.

Nella provincia vivono ufficialmente 9.800 persone, a cui se ne aggiungono circa 2.000 registrate in altre città. Otto centri abitati, tra cui la stessa Narodiči, sono attualmente assegnati alla “zona di trasferimento obbligatorio”. La mortalità nella provincia, a causa dei molti anziani, è elevata: nel 2009 sono morte 252 persone. Tuttavia, in rapporto alla sua popolazione, Narodiči ha l’indicatore di natalità più elevato di tutta la regione di Žitomir: nel 2007 le nascite sono state 90, nel 2008 – 95, nel 2009 – 98, e nei primi sei mesi del 2010 – 57. Uno dei maggiori stimoli all’aumento della natalità sono i sussidi per la nascita dei bambini, con i quali spesso, soprattutto nei villaggi dove non c’è lavoro, ci campa tutta la famiglia.

Data: 28.07.2010
Fonte: www.gzt.ru
Autore: Valerij Kostjukovic (inviato di “Den” di Žitomir)
Traduzione: S.F.

GLI UCRAINI PER UN ANNO HANNO MANGIATO FORMAGGIO PRODOTTO VICINO A CERNOBYL CON IL LATTE DELLE MUCCHE LEUCEMICHE

A 35 chilometri da Cernobyl è stato scoperto un laboratorio clandestino per la preparazione di formaggio con il latte di mucche malate di leucemia.

Il formaggio veniva prodotto nel locale di un negozio abbandonato dopo la catastrofe di Cernobyl e veniva poi venduto nei supermercati di Kiev e delle regioni adiacenti.

«Il titolare della produzione è un abitante della regione di Nikolaev di 35 anni. Per la preparazione del prodotto egli raccoglieva il latte nei villaggi contaminati dalle radiazioni della provincia di Poles’e, dove tutte le mucche sono malate di leucemia. Il consumo di tale formaggio può facilmente portare a diverse malattie» – dice l’addetta al servizio stampa della polizia regionale Julija Sinčak.


Sul fatto la polizia sta preparando i materiali da inoltrare alla procura.

Data: 21.07.2010
Fonte: www.gzt.ru
Traduzione: S.F.

27/07/10

A SAN PIETROBURGO, SULL’ISOLA VASILEVSKIJ È COMPARSO UN OBELISCO PER LE VITTIME DI CERNOBYL

Al cimitero Smolenskij è stato inaugurato l’obelisco in memoria degli abitanti dell’isola Vasilevskij vittime della catastrofe di Cernobyl.
Sull’isola Vasilevskij vivono 300 liquidatori che presero parte agli avvenimenti del 1986. La maggior parte di loro non ha potuto venire al meeting per problemi di salute.
Per due anni di fila i cernobyliani dell’isola Vasilevskij si sono impegnati per l’installazione dell’obelisco, alla fine sono stati aiutati da alcuni sponsor. A San Pietroburgo, monumenti analoghi si trovano a Sestrorecka e a Kolpino, mentre nel parco Sacharov c’è un grande monumento. Oggi, nel giorno della memoria delle vittime delle catastrofi radioattive, intorno a esso si radunano tutti i cernobyliani di San Pietroburgo.
Alla liquidazione della centrale di Cernobyl hanno partecipato più di 200.000 cittadini della Russia. Le conseguenze di questa tragedia hanno toccato i destini di più di tre milioni di russi.
A Pietroburgo operano alcuni associazioni che difendono i diritti dei cernobyliani. Inoltre, da ormai quattro anni funziona il Consiglio di coordinamento interministeriale, che agevola la risoluzione dei problemi sociali con i quali devono scontrarsi i liquidatori e le loro famiglie.
Da quest’anno inoltre i cernobyliani potranno usufruire dei servizi del reparto di patologia profilattica del 20° ospedale, riaperto dopo la ristrutturazione capitale. Nel reparto è stato anche installato un nuovo apparato diagnostico giapponese per i malati di patologie cardio-vascolari.
Oggi a San Pietroburgo vivono 9.006 cittadini colpiti dall’effetto delle radiazioni, di cui 2912 invalidi.

Data: 27.04.2009
Fonte: www.rosbalt.ru
Traduzione: S.F.

A MOSCA VENDONO PACCHETTI VIAGGIO A CERNOBYL

Alcuni tour operator della capitale hanno iniziato a proporre dei tour escursionistici nella zona di Cernobyl al prezzo d circa 20.000 rubli (512 €). Le agenzie assicurano di garantire la sicurezza per la salute.

Uno dei programmi escursionistici contiene i seguenti enunciati: «Vi colpiranno gli accurati terrapieni ai cigli della strada, disseminati di cartelli con un trifoglio rosso in un triangolo giallo. Questi terrapieni sono i luoghi di seppellimento delle scorie radioattive e perfino di interi villaggi». Il costo di tale pacchetto, calcolato per 1 giorno, è di 19.367 rubli (496 €). L’agenzia turistica propone anche un “pranzo non contaminato” a 725 rubli (18 €).

Ricordiamo che nell’aprile del 1986 alla Centrale nucleare di Cernobyl avvenne la più grande catastrofe radioattiva al mondo, chiamata “la storia nera” da molti di coloro che vissero questa tragedia.

Data: 28.06.2010
Fonte: www.rosbalt.ru
Traduzione: S.F.

26/07/10

DUBRAVA - CONCLUSIONE TURNO LUGLIO 2010


Il 20 luglio scorso si è concluso "tra le lacrime" il turno di risanamento di luglio al sanatorio Dubrava a cui hanno partecipato 44 bambini delle province di Zlynka e Novozybkov inviati tramite la nostra associazione. Per tradizione infatti il giorno della partenza, durante i saluti mentre si sale sui pullman, vengono riversati fiumi di lacrime contagiose da bambini e anche adulti dispiaciuti della fine dell'esperienza collettiva appena vissuta...

I bambini sono giunti bene a destinazione, un po' spossati durante il viaggio dal caldo devastante che sta colpendo la Russia europea quest'estate. L'unico inconveniente è stato che, giunti a Novozybkov, 4 bambini hanno dovuti aspettare qualche ora, insieme ai nostri referenti, prima che genitori o parenti venissero a prenderli dai villaggi di Vereschaki e Vnukovici. Purtroppo sono stati tanti i casi segnalatici negli anni di genitori che "si sono dimenticati" di andare a prendere i bambini al ritorno dall'Italia o dal sanatorio.

Il materiale di resoconto sull'andamento del turno, raccolto per noi dall'educatrice di Novozybkov presente al sanatorio, mi verrà consegnato a settembre. Tempo poi di tradurlo e di organizzarlo, i gruppi sponsor lo riceveranno in autunno.

Ecco intanto il link al file con le diagnosi sanitarie e le misurazioni della radioattività, tempestivamente inviatomi dal sanatorio subito dopo la fine del turno:

23/07/10

DOPO LA CATASTROFE AL FOSFORO A OŽIDOV NASCONO BAMBINI MALATI

Dopo l’incidente nessuno se n’è andato dal villaggio. Tirano avanti grazie all’orto e al bestiame.

Tre anni fa ebbe luogo uno dei più grossi incidenti ferroviari. Nei pressi del villaggio di Ožidov, non lontano da L’vov, deragliò un treno merci, rovesciando 15 vagoni contenenti fosforo giallo velenoso. A causa del caldo i prodotti chimici s’infiammarono, ci vollero alcuni giorni per spegnere l’incendio e due settimane per sollevare e portare via i vagoni chimici. All’ospedale con lagnanze d’avvelenamento si rivolsero più di duecento persone, abitanti dei vicini villaggi. La gente, spaventata dalle dichiarazioni dei funzionari su una “seconda Cernobyl”, lasciò tutte le cose e in massa si spostò più lontano dal luogo dell’incidente. Col tempo gli allarmi si acquietarono, e la gente tornò a casa. I medici e gli ecologi tranquillizzano gli abitanti locali, dicendo che tutti gli indicatori sarebbero nei limiti della norma. Alla zona non è stato assegnato lo status di calamità e non sono stati pagati indennizzi. Ma gli abitanti di Ožidov sono convinti che la catastrofe abbia minato la loro salute.

PATOLOGIE. Come ci ha raccontato l’abitante del luogo Lilja Rybak, dopo l’incidente nel villaggio hanno cominciato a nascere bambini con patologie congenite, e alle persone vengono trovate spaventose pustole simili a tumori. «Da allora periodicamente ho delle irritazioni alla gola, mi fa male, mi tormenta l’emicrania. Sia i bambini che gli adulti tossiscono fortemente, e non a causa del raffreddore. A molti fanno male le gambe», – si lamenta Lilja. La responsabile del punto medico locale Anna Golubovskaja ci ha confermato che l’anno scorso sono morte di cancro due donne del villaggio – una aveva 48 anni, l’altra 51. E a due dei 32 nati lo scorso anno sono stati riscontrati gravi difetti, in particolare a un bambino la sindrome di Down. I bambini malati sono nati da genitori assolutamente sani. «Ma dimostrare che le pustole vengono a causa del fosforo è difficile. Adesso dappertutto l’ecologia è pessima, le persone si ammalano anche in altri villaggi».

NASCONO DI PIÙ. Del resto, dopo l’incubo vissuto gli abitanti del villaggio non s’affrettano ad andarsene dall’“avvelenato” Ožidov (dove continuano a vivere più di duemila persone). Al contrario, da allora nel villaggio è aumentata la natalità più del doppio. «Prima della catastrofe nascevano 11-15 bambini all’anno», racconta il presidente del soviet rurale Aleksandra Šach. «Mentre lo scorso anno ne sono nati più di una trentina. Forse il fatto è legato all’aumento dei sussidi per i neonati, o forse è la catastrofe ad aver influito». La Šach non è incline a collegare le lamentele dei suoi conterranei con le conseguenze dell’incidente, tuttavia vorrebbe che la gente fosse controllata da degli specialisti: «Nella nostra provincia la medicina si trova in condizioni spaventose. I medici locali hanno grosse difficoltà a fare una diagnosi precisa, mancando la strumentazione. Andare a farsi visitare in città è complicato per la gente, che qui è trattenuta dalle faccende domestiche. Bisognerebbe che nel villaggio venisse un ambulatorio mobile».

A CAUSA DEL FOSFORO SENZA LAVORO. La capovillaggio si dispera che a causa dell’incidente sono aumentati i disoccupati. Nel villaggio è stato chiuso il lattificio – i committenti avevano paura di prendere il latte locale, temendo che fosse contaminato dal fosforo. 120 abitanti del luogo sono così finiti in strada. Qualcuno è partito per lavori stagionali, qualcun altro tira avanti grazie all’orto e al bestiame. A proposito, subito dopo l’incidente ad Ožidov sono spuntate patate di dimensioni enormi, come non mai. Gli abitanti del villaggio ci hanno anche scherzato su, tipo che il fosforo ci ha ben concimato il raccolto… Ma per la verità venderle non era facile, nei mercati avevano un timore panico di comprare la verdura di Ožidov. «Anche se gli specialisti non hanno trovato fosforo nelle nostre verdure» – tranquillizza la Šach. «Quest’anno poi a causa delle frequenti piogge le patate non sono proprio cresciute».

Data: 15.07.2010
Fonte: www.segodnya.ua
Autrice: Aleksandra Charčenko
Traduzione: S.F.

Link al PDF dell'articolo Dopo la catastrofe al fosforo a Ožidov nascono bambini malati

A NIŽNIJ NOVGOROD È ARRIVATO “L’ANGELO DI CERNOBYL”


A Nižnij Novgorod (Russia) è stato consegnato il monumento in memoria ai liquidatori di Cernobyl scomparsi della città. Il monumento, fabbricato a Mosca su ordine della diocesi di Nižnyj Novgorod, verrà posto sul viale davanti alla cattedrale Starojarmaročnyj.

Il complesso architettonico rappresenta una figura di angelo di due metri collocata su un piedistallo di tre metri. Intorno alla figura vi sono delle lastre di granito con incisi i nomi dei liquidatori.

Data: 27.06.2010
Fonte: www.rosbalt.ru
Traduzione: S.F.

GLI UCRAINI MUOIONO COME MOSCHE

La popolazione dell’Ucraina continua a ridursi a tempi di record. Nell’ultimo anno gli ucraini sono diminuiti di quasi un milione. Lo riferisce URA-Inform basandosi sui dati del Comitato statistico di Stato.

Secondo i dati a disposizione, soltanto nel mese di aprile i cittadini dell’Ucraina sono diminuiti di 17.000 unità.

A fine primavera del 2010, di ucraini ne sono rimasti 45 milioni in tutto. Si consideri inoltre che la popolazione cittadina è di 31 milioni, mentre quella rurale è di 14 milioni.

Con una simile dinamica, secondo le previsioni dell’ONU, tra 20 anni saranno riamasti 39 milioni di ucraini.

In precedenza nel resoconto demografico dell’ONU era risultato che in Ucraina si ha la crescita naturale di popolazione più bassa al mondo.

Allo stesso tempo, al ministero ucraino della Sanità assicurano che negli ultimi cinque anni gli indicatori demografici in Ucraina sono leggermente migliorati: è calata la mortalità (dal 16,6 al 16,3 per 1.000 abitanti), sono cresciuti gli indicatori di natalità (dal 9,0 all’11,1 per 1.000 abitanti) e di crescita naturale della popolazione (dal 7,6 al 4,2).

Data: 18.06.2010
Fonte: www.rosbalt.ru
Traduzione: S.F.

22/07/10

LE AUTORITÀ BIELORUSSE HANNO “SCONFITTO DEFINITIVAMENTE” LE RADIAZIONI CON IL NUOVO PROGRAMMA STATALE

Le autorità bielorusse sono intenzionate a popolare entro il 2020 i territori contaminati dall’incidente di Cernobyl.
E inoltre a passare a uno sviluppo socio-economico stabile di queste regioni, compresi allevamento di bestiame, produzione di latte e agricoltura. Tali obiettivi sono formulati nel “Programma di liquidazione delle conseguenze di Cernobyl 2011-2015 e per il periodo fino al 2020” approvato ieri dal Consiglio dei ministri della Bielorussia.
In particolare le autorità sono intenzionate a far venire specialisti altamente qualificati nei territori contaminati, a installare negli stessi il gas e costruire impianti di approvvigionamento idrico e abitazioni a tariffe agevolate, a modernizzare e ristrutturare impianti produttivi, a sviluppare l’agricoltura e la qualità del bestiame per l’allevamento e la produzione del latte.
«In conclusione, questo consentirà di restituire i territori e la popolazione alla normale attività vitale con il fattore radioattivo ridotto al minimo» – ha dichiarato il portavoce del programma, il ministro per le Emergenze Bariev.

Data: 22.07.2010
Fonte: charter97.org
Traduzione: S.F.

JURIJ ŠEVČUK: «NON C’È DEMOCRAZIA NÉ IN BIELORUSSIA, NÉ IN RUSSIA»


Dopo il concerto a Mogilëv, il leader del popolare gruppo rock DDT ha condiviso le sue impressioni sulla Bielorussia.

– Ha nostalgia dell’Unione Sovietica?

– No. E allora ara difficile, e adesso. È sempre difficile rimanere se stessi, mantenere dei principi.

– Che cosa bisogna fare per questo?

– Non bisogna proprio fare niente. Non bisogna dibattersi. Semplicemente fai le tue cose, e forse riuscirai a rimanere te stesso. […] Ci sono cose la cui soglia non si deve oltrepassare… Senza essere allo stesso tempo dei muli testardi. Noi, per esempio, non cantiamo alle feste corporative, non cantiamo davanti ai politici, ai congressi. Sono tante le cose che non facciamo. Ed è più semplice vivere. Questo l’ho detto tante volte, il fatto è che per me la musica rock è libertà, è libertà interiore. E per mantenerla, bisogna dibattersi, affannarsi di meno. Abbi timore dell’ira dello zar ma anche della sua benevolenza… L’artista deve essere libero. Se un artista non è libero, vuol dire che mente, si adegua alla politica o a un magnate. Diventa un cameriere dell’arte, non un artista. Negli anni Ottanta noi fummo trascinati nella musica rock dalla sete di libertà, dalla sete di dire quello che pensavamo, dalla libertà di vivere.

– Come si atteggiano i politici ai vostri testi?

– Noi siamo lieti di tutti ai nostri concerti. Ma sono loro che devono venire da noi, e non noi da loro. Alle elezioni, sulla Piazza rossa io non andrò mai a suonare, né a Mosca né a Minsk.

– Quale ordinamento politico preferirebbe?

– La democrazia, la società civile. Ma non c’è né in Russia, né in Bielorussia. Giustizia indipendente, potere esecutivo indipendente, potere legislativo indipendente – ecco tutto, le tre balene.

– Come vede l’“unione” tra Russia e Bielorussia?

– Io sono contrario. Voi dovete vivere per conto vostro. Gli oligarchi moscoviti vi divoreranno in una settimana. E perderete non soltanto la libertà, che non avete, ma proprio tutto. Noi dobbiamo semplicemente restare amici, come paesi fratelli.

– Oltre ai DDT, c’è il desiderio di occuparsi di qualcosa di principalmente nuovo?

– No, ci sono due strade. Una è quella di cambiare continuamente i vagoni, ma io non sono un ferroviere. I miei ragazzi mi piacciono molto. Siamo un collettivo molto unito. Senza arbitrarietà, autoritarismi. Siamo in ottima forma e abbiamo sulle spalle diversi obiettivi musicali e ci lavoreremo. Non siamo ancora svaporati, no.

– Voi siete un gruppo popolare da ormai 25 anni. Può dirci la formula del successo?

– Essere geniali. Non serve nient’altro. E non mi riferisco a me. Ad esempio, da me vengono molti giovani gruppi e dicono: «Jura, ci servono soldi». E io dico loro: «Tirate fuori follemente il vostro talento nel 21° secolo». C’è bisogna di nuova musica, nuove parole e nuove combinazioni di parole. Bisogna sviluppare la lingua, inventare nuove parole che esprimano nitidamente le nuove relazioni, come a suo tempo fecero Dostoevskij, Karamzin, Blok, Majakovskij. Dare alle lingue bielorussa e russa espressioni fresche e armonia. Ecco quello che mi aspetto dai giovani.

– Come si pone rispetto al fatto che molti musicisti moderni promuovono la loro musica attraverso Internet?

– Benissimo. Noi avevamo la cultura del magnetofono. Io davo una bobina e dopo una settimana la si trovava in Estremo Oriente. Per ora Internet non l’hanno soffocato, grazie a Dio. Io bazzico di continuo nei siti di poesia, leggo, ascolto… Be’, e chi guarda oggi la televisione?

– Lei aiuta i giovani?

– È importante capire che la mia opinione non è obiettiva. È soltanto il mio punto di vista e basta. Io posso ascoltare, dare un consiglio.

– Oggi lei ha parlato molto di ambiente…

– Nel nuovo album su cui stiamo lavorando ci sono molte riflessioni sulle questioni più attuali. La canzone è cosa di rabbiosa attualità. E noi non sfuggiamo a questo. Io non tendo a scrivere canzoni eterne, del secolo. Io voglio scrivere di quello che mi scuote.

– Cosa legge?

– Ultimamente mi diletto di filosofia greca ortodossa. Leggo Jung, la sua filosofia del dolore, dell’odio. Io sono contro la globalizzazione, perché è un’ulteriore forma di violenza sull’uomo. I mass media, le corporation fanno dell’uomo uno schiavo. Essi opprimono l’uomo, ma questo non si fa opprimere, comincia a reagire. E la via più breve è lo sviluppo del fascismo, del comunismo nazionalista. Ce n’è molto in giro. L’umanità può caderci anche domani. Viviamo in un’epoca dura. Per questo io dico sempre – amore, amore, amore. Non è meno attuale che negli anni Sessanta, quando ne cantavano i Beatles. Allora c’era la Guerra del Vietnam, la Guerra fredda… oggi c’è la minaccia del terrorismo. Nel Caucaso può scoppiare una nuova guerra. Ho molta paura della guerra, non c’è niente di più devastante e terribile. Grazie a Dio che in Bielorussia non conoscete le guerre moderne. Ve ne basterebbe una sola.


Link alle canzoni dei DDT su Il viburno rosso

Data: 10.07.2010
Fonte: charter97.org
Traduzione: S.F.

LA GOLETTA DEI LAGHI A STRESA

Domenica 18 luglio è sbarcata a Stresa la Goletta dei Laghi di Legambiente, la campagna per il monitoraggio scientifico delle acque lacustri.

Ad accoglierla i volontari di Stresa e Baveno del Centro del Sole circolo di Legambiente, assieme al sindaco di Stresa Canio di Milia e alla consigliera delegata alle Politiche giovanili di Baveno Annalisa Borghetti. Per Legambiente era presente anche il presidente nazionale Vittorio Cogliatti Dezza.

Oltre al monitoraggio ambientale, lo sbarco a Stresa è stato un'occasione per ribadire il "No al nucleare" e per ricordare i progetti di cooperazione, scambio e testimonianza portati avanti nelle zone rimaste contaminate dal disastro di Cernobyl dal coordinamento "Le Russie di Cernobyl", promosso principalmente dal Centro del Sole di Verbania.

Link alla galleria fotografica Goletta dei laghi 2010 a Stresa
Link a foto clip su youtube Goletta verde 18 luglio stresa
Link all'articolo su VCO Azzurra TV, 19.07.2010
Link all'articolo de La Stampa, 19.07.2010
Link all'articolo de La Stampa, 20.07.2010
Link all'articolo di Ecorisveglio, 21.07.2010
Link all'articolo su Verbania News, 22.07.2010
Link all'articolo del Giornale di Verbania, 23.07.2010

21/07/10

L’UNIONE EUROPEA PROPONE DI COLTIVARE A CERNOBYL LA COLZA

L’UE ha elaborato una strategia socio-economica per lo sviluppo della regione di Cernobyl e della zona di spopolamento. Nel documento si è posto l’accento sul potenziale di business dei territori contaminati – comunica Deutsche Welle. Al momento in Unione Europea cercano investitori per Cernobyl.

Per la prima volta una commissione internazionale di esperti europei ha fatto una valutazione del potenziale socio-economico della regione di Cernobyl; finora infatti questi territori erano stati presi in considerazione soltanto dal punto di vista della sicurezza.

In un anno e mezzo, dei 27 progetti commerciali proposti – tra i quali, per esempio, c’erano l’installazione di impianti eolici e pannelli solari, la coltivazione di prodotti alimentari e altri – gli esperti hanno dato la priorità a tre idee di business: la produzione di mattoni, la coltivazione della colza e la lavorazione del legname secco. Quest’ultimo progetto verrà realizzato nella zona di spopolamento, gli altri due nella provincia di Ivankov (regione di Kiev), non lontano dalla zona di Cernobyl.

Gli specialisti internazionali hanno valutato tutti i rischi e la redditività dei progetti, mentre all’amministrazione locale è rimasto solo da trovare gli investitori. Tuttavia, secondo il vicesindaco della provincia di Ivankov è proprio questa la parte più complicata, in quanto per avviare un business in quelle regioni su terreni di secondo livello di contaminazione sono necessarie le autorizzazioni del gabinetto dei ministri e di molti altri organi di controllo, cosa che spaventa i potenziali investitori.

Data: 21.05.2010
Fonte: www.rosbalt.ru
Traduzione: S.F.

UN LIQUIDATORE DI CERNOBYL “HA MINATO” UN EDIFICIO DI SVERDLOVSK

Gli agenti della polizia di Sverdlovsk hanno fermato un falso terrorista.
Un uomo “ha minato” la direzione della Tutela sociale della città di Berëzovskij nella regione di Sverdlovsk (Russia).
Venerdì la direzione della Tutela sociale ha comunicato alla stazione di polizia di Berčzovskij di aver ricevuto una minaccia telefonica di far saltare in aria l’edificio dell’amministrazione. Sul posto sono intervenute le squadre speciali, sono state evacuate 164 persone tra gli impiegati dei vari organi amministrativi. Il dispositivo esplosivo non è però stato trovato.
Nel corso delle indagini si è chiarito che il falso bombarolo è risultato essere un pensionato di 58 anni che partecipò alla liquidazione delle conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl. Quel giorno egli aveva tentato, senza riuscirci, d’incontrare il sindaco della città di Berëzovskij per raccontargli della suo stato disastroso.
Allora il pensionato, inviperito, si è messo a distruggere nell’edificio dell’amministrazione le sue onorificenze per la liquidazione di Cernobyl e altri documenti che aveva con sé, dopodiché si è diretto alla Tutela sociale per parlare con il direttore.
Tuttavia anche là non è stato ricevuto; allora il cittadino è tornato a casa, ha telefonato alla segreteria della Direzione della Tutela sociale pretendendo di essere messo subito in comunicazione con il direttore. Quando ha udito il rifiuto, ha comunicato che l’edificio era minato.

Data: 12.12.2009
Fonte: www.rosbalt.ru
Traduzione: S.F.

20/07/10

AI DUE SENZA PATRIA

L'associazione "Mondo in cammino" fa un appello a chi possa contribuire alle spese per l'invito in Italia a settembre 2010 dello scienziato bielorusso Jurij Bandazhevskij e dell'attivista ceceno Akhmed Gisaev per consentire loro un periodo di riposo e ridare loro quella dignità di parola di cui sono stati privati.

Il primo vaga fra Francia, Lituania, Ucraina, non potendo rientrare in Bielorussia dopo essere stato imprigionato per aver denunciato le vere conseguenze del disastro nucleare di Chernobyl, lontano dai suoi affetti (la moglie, le figlie, la nipotina). Il "passaporto della libertà" ricevuto dalla Comunità Europea è un documento che, purtroppo, non scalda il suo cuore e non lo aiuta nella lotta quotidiana per la sopravvivenza.

Akhmed Gisaev ha trovato rifugio a Oslo. Le ferite delle atroci torture a cui è stato sottoposto sono adesso più nell'anima che nel corpo. Poco tempo fa ha finalmente ricevuto il passaporto che gli permette di girare per l'Europa, ma non più di tornare nella Federazione Russa.

Afferrati il cuore con entrambe le mani
Quel vecchio riccio
E cuciti ben strette le ferite
con un punteruolo da ciabattino, come quando si rattoppa una scarpa
E viaggia in ogni luogo del pianeta
Ma taci
Almeno fino alla fine della vita
Apti Bisultanov, poeta ceceno
Link alla pagina su Jurij Bandazhevskij