Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

18/05/16

L’ALTRO LATO DELLE SBARRE - ПО ДРУГОЙ СТОРОНЕ РЕШЁТОК

«L'altro lato delle sbarre» «По другой стороне решёток» - © Carlo Spera. Tutti i diritti riservati
Ucraina, città evacuata di Pripjat’, l’impianto nucleare di Cernobyl’ visto dall’ultimo piano dell’albergo Polissia

Il fuoco degli atomi ha sventrato la piazza.
I falò sono svaniti nelle pupille delle bambole abbandonate.
Qui dove tutto tace
un soldato dimenticato
senza un acconto
senza libagioni
con un groppo di pena si riscalda sotto le colate di sole.
Il mostro nero della ciminiera
Con l’ultima ciocca di capelli
La bocca avida colore dello smeraldo
Come una turbina che si succhia tutti i colori
si sdraia sulla città
per l’ultima volta come un fantasma ferito.
E su un campo
Un fiore tagliato 
Con dentro una goccia di rugiada infetta
Giace lì da quel giorno.
Non raccogliere quel fiore
c’è dentro il dolce oblio dei giorni andati.
Cupa fiaccolata di cadaveri bianchi. 
Soffia il vento, la morte è qui.
Giorgio Taschini, autore televisivo


Украина, эвакуированный город Припять, ядерный объект Чернобыль, увиденный с последнего этажа гостиницы Полісся

Огонь атомов снёс площадь.
Костры растворились в зрачках покинутых кукол.
Здесь, где всё молчит,
Забытый солдат
Без задатка
Без возлияний
С комком муки греется под разливом солнца.
Чёрное чудовище трубы
С последней прядью волос,
С алчным ртом изумрудного цвета,
Как турбина, засасывающая в себя все цвета,
Ложится на город
В последний раз раненым призраком.
И на поле
Рассеченный цветок
С каплей заражённой росы внутри
Там лежит с того дня.
Не собирай этот цветок,
В нём сладкое забвение прошедших дней.
Зловещее факельное шествие белых трупов.
Дует ветер, смерть здесь.
Джорджо Таскини, телевизионный автор
 
Autore: Carlo Spera 
Tratto da: “Viaggio al termine della notte.
20 anni dopo l'esplosione della centrale di Cernobyl”
Casa editrice: ViediMezzo
Data: 2006
Traduzione: S.F.

Автор: Карло Спера
Из: “Путешествие на край ночи. 20 лет после взрыва на ЧАЭС”
Издательство: ViediMezzo (Италия)
Дата: 2006 г.
Перевод: С.Ф.
 

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