Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

17/05/16

POESIA DI CERNOBYL - СТИХ О ЧЕРНОБЫЛЕ



Autore: Ol'ga Fes'kova, 14 anni,
alunna della classe 8 «V» della Scuola n. 4 di Novozybkov
Data: 2011
Traduzione: S.F.

Автор: Ольга Феськова, 14 лет,
ученица 8 «В» класса «СОШ №4» г. Новозыбкова
Дата: 2011
Перевод: С.Ф.
 
 
POESIA DI CERNOBYL

Dedicata al 25° anniversario dal giorno dell’incidente alla centrale di Cernobyl… 
 
26 aprile. 
Una consueta giornata di primavera. 
Soltanto il 26 aprile 
Cernobyl d’un tratto s’è fatta solitaria. 

Un errore nei calcoli degli scienziati 
Ha portato un dolore tremendo, 
Non più città verdi – 
Le radiazioni han spazzato via tutto. 

Lasciando le loro case, 
Abbandonando i loro nidi per sempre, 
Poteva immaginarsi la gente 
Che non ci sarebbe stato ritorno? 

Nel passato è rimasta la gioia, 
Dimenticati la quiete e il sonno, 
Negli occhi tristezza e stanchezza, 
E si avverte il gemito di Cernobyl. 

Tagliola, trappola, imboscata… 
Niente panico, solo paura. 
E perfino il cuculo del bosco 
Misura altrimenti il suo passo. 

Un’invisibile forza oscura 
Ha coperto così tante terre, 
Vivere s’è fatto indispensabile 
Per sé, per lui, per tutti. 

L’invisibile mano delle sofferenze, 
Del dolore, delle malattie, delle morti. 
Non si hanno altri desideri, 
Se non quello di salvare le persone. 

Gli anni si susseguono… 
E più vecchia è la nostra città, 
Il futuro dipende da noi, 
Affinché più bella diventi la città! 

Ol’ga Fes’kova
 
СТИХ О ЧЕРНОБЫЛЕ 

25 годовщине со дня аварии на Чаэс посвящается… 

26 апреля. 
Обычный весенний денёк. 
Только 26 апреля 
Чернобыль вдруг стал одинок. 

Ошибка в расчетах учёных 
Ужасную боль принесла, 
И нет городов зелёных – 
Радиация всё унесла. 

Дома родные оставив, 
Покинув гнездо навсегда, 
Могли ли люди представить, 
Что нет возврата сюда. 

В прошлом осталась радость, 
Забыты покой и сон, 
В глазах печаль и усталость, 
И слышен чернобыльский стон. 

Капкан, западня, ловушка… 
Нет паники, только страх. 
И даже лесная кукушка 
Иначе отмерит шаг. 

Незримая чёрная сила 
Окутала столько земель, 
Жить стало необходимо 
За себя, за него, за всех. 

Незримой рукой страданий, 
Боли, болезней, смертей. 
И нет других желаний, 
Лишь только спасти людей. 

Годы идут за годами… 
И старше наш город стал, 
Будущее – за нами, 
Чтоб город красивее стал! 

Ольга Феськова
 

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