Il premio Nobel bielorusso, Svetlana Alekesevic, nel corso di una
conferenza svoltasi durante la sua visita in Lituania, il 29 aprile scorso, ha
detto che la decisione del governo Lukashenko di costruire una centrale atomica
ad Ostrovets, nella regione di Grodno, è paragonabile ad un crimine.
“Credo sia un crimine… un crimine… il che significa che non abbiamo capito nulla dal disastro di Chernobyl e non abbiamo tratto alcuna conclusione da esso.
Le persone non si sono rese conto della portata della catastrofe nucleare che hanno subito, in quanto il crollo dell’Unione Sovietica ha attirato l’attenzione del popolo su altri problemi: la perdita di posti di lavoro, il collasso del sistema sociale ed economico”; ha detto.
“Credo sia un crimine… un crimine… il che significa che non abbiamo capito nulla dal disastro di Chernobyl e non abbiamo tratto alcuna conclusione da esso.
Le persone non si sono rese conto della portata della catastrofe nucleare che hanno subito, in quanto il crollo dell’Unione Sovietica ha attirato l’attenzione del popolo su altri problemi: la perdita di posti di lavoro, il collasso del sistema sociale ed economico”; ha detto.
Secondo lei, la decisione della realizzazione di una centrale nucleare è stata presa da una sola persona: il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
“In un paese autoritario, tutte le decisioni sono prese da una sola persona. E’ stato lui che deciso di costruire un impianto atomico e la nostra società è troppo “paralizzata” per poter controbattere a tutto cio”; ha continuato.
La Lituania si sta opponendo ardentemente alla costruzione della centrale ad Ostrovets, sul confine tra i due paesi ed a circa 50 chilometri da Vilnius.
Il parere dei funzionari lituani è che la Belarus non avrebbe adottato misure di sicurezza adeguate a questo tipo di progetto. Minsk ribatte che il tutto è stato fatto utilizzando “elevati standard”.
Data: 04.05.2016
Fonte: www.progettohumus.it
Fonte originale: www. www.baltictimes.com
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