Come
in Russia fecero passare sotto silenzio l’incidente alla centrale di Cernobyl
Il
giornalista Roman Popkov ha raccolto testimonianze su come nella regione di
Brjansk ai tempi sovietici nascosero alla popolazione le informazioni sulla
pericolosità delle conseguenze della catastrofe.
La regione
di Brjansk della Russia, come quelle di Gomel’ della Bielorussia e di Kiev dell’Ucraina,
rientra nel territorio più colpito dalle conseguenze di Cernobyl. Com’è noto,
la dirigenza dell’URSS nelle prime due settimane dopo l’incidente tentò di
nascondere la portata della sciagura. E anche in seguito, nel maggio del 1986,
i dati sulle conseguenze della catastrofe finivano sulla stampa con lentezza e
mescolati con una gran quantità di disinformazione, imposta alle redazioni dall’alto.
La politica della menzogna e del sottacere in modo particolarmente
significativo riguardò la Repubblica socialista sovietica russa.
Durante la
sua prima dichiarazione televisiva dedicata alla catastrofe di Cernobyl,
Michail Gorbačëv menzionò l’Ucraina e la Bielorussia, ma non disse niente
riguardo alla Russia. Secondo Jurij Lodkin (che nel 1986 era assistente del
primo segretario del PCUS di Brjansk) anche in seguito la situazione russa
della tragedia di Cernobyl è stata illuminata peggio che in Bielorussia e in
Ucraina.
Data: 26.04.2016
Fonte: www.openrussia.org
Traduzione: S.F.
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