Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

20/04/12

ARTE CONTRO TUTTO

Ci sono tanti modi di ricordare un disastro. A un anno di distanza da Fukushima – al di là delle celebrazioni, solenni o di protesta, che si sono svolte in Giappone – catene umane contro il nucleare, manifestazioni e marce silenziose di persone in tuta bianca sono sfilate in tutto il mondo.

Lo street artist francese Combo, per esempio, se n’è andato dalle parti di Cernobyl, in una zona contaminata che da qualche tempo è accessibile ai turisti per una visita di dubbio gusto di cui hanno l’esclusivo controllo solo poche agenzie di viaggio ucraine. Fedele alle sue modalità di intervento, Combo, senza chiedere alcuna autorizzazione, ha attaccato sui muri scrostati di viadotti e svincoli autostradali delle immagini che prendono di mira la propaganda (e le menzogne) sulla pulizia e la sicurezza dell’energia nucleare. In una di queste immagini si vede la famiglia Simpson, sorridente, che si prepara per un picnic mentre sullo sfondo si staglia, minacciosa, una centrale nucleare.

Con semplicità e immediatezza la street art, venuta dai graffiti e da una forma di provocazione narcisistica, dimostra la sua maturità, chiaramente politica. In un momento in cui il mercato dell’arte sembra capace di digerire ogni crisi, questi artisti diventano star senza mostrarsi e senza pensare ai soldi. Combo ora tornerà in Francia. È tempo di elezioni e ci sono tanti muri scrostati ad attenderlo.

Fonte: www.internazionale.it
Data: 13.04.2012

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