Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

27/04/12

UN LIQUIDATORE DI CERNOBYL HA RACCONTATO AL MINISTERO DEGLI AVVENIMENTI DI 26 ANNI FA


In occasione del 26° anniversario della catastrofe, al ministero degli Interni (MVD) è stato organizzato un incontro con un liquidatore di Cernobyl, il maggiore dell’FSB in pensione Andrej Mitenkov, capo dello stato maggiore del reparto d’esplorazione e disinfestazione radioattiva del MVD a Cernobyl’ e Pripjat’ da luglio 1986 a marzo 1987, membro di “Sojuz Cernobylja”. […] 

Andrej Mitenkov ha raccontato in modo particolareggiato degli avvenimenti che ebbero luogo tra il 1986 e il 1987. Allora lui con la sua squadra di perlustrazione radioattiva si trovava proprio nell’epicentro dell’incidente, in quei primi e più pericolosi dieci metri della zona d’interdizione dove ci fu l’esplosione. Nella squadra di Andrej erano in 53, e grazie al suo grande bagaglio d’esperienza e al suo buon senso gli riuscì di preservare la vita di ciascuno di loro con le minori conseguenze possibili per la salute. 

Andrej ha condiviso anche le sue impressioni di quando vide le terribili conseguenze dell’esplosione: chilometri di bosco diventato giallo in un batter d’occhio, case distrutte, la città deserta, gente che moriva per le dosi mortali di radiazioni, gli operai che lottavano per liquidare le conseguenze dell’incidente. 

I principi fondamentali di sopravvivenza nella squadra di Andrej erano: «Difesa del tempo e difesa della distanza». […] 

Data: 19.04.2012
Fonte: www.mvd.ru
Traduzione: S.F.

LA COSTRUZIONE DEL NUOVO SARCOFAGO ALLA CENTRALE DI CERNOBYL NON RISOLVERÀ I PROBLEMI DI SICUREZZA

«La creazione del nuovo confinement (struttura di protezione per prevenire la diffusione di sostanze radioattive) sopra il quarto reattore di Cernobyl non risolverà i problemi di sicurezza radioattiva, lo costruiscono soltanto per acquietare l’opinione pubblica», ha dichiarato Ivan Drozd, il principale collaboratore scientifico del reparto di radiobiologia dell’Istituto di ricerca nucleare dell’Accademia delle Scienze d’Ucraina.

Il vecchio sarcofago di Cernobyl negli ultimi anni sta andando gradualmente a pezzi. Le autorità ucraine vogliono mettere in sicurezza la centrale con l’ausilio di una copertura (confinement). Si tratta di una struttura a forma di arco di 105 metri d’altezza, 150 di lunghezza e 260 di larghezza. Dopo la sua erezione, verrà “calata” sul quarto reattore, coperto attualmente dal sarcofago. Il montaggio della struttura in metallo dell’arco ha inizio il 26 aprile, in occasione del 26° anniversario della tragedia. 

«La nuova copertura non garantisce un completo isolamento», ha detto Drozd durante una tavola rotonda giovedì scorso. Inoltre, secondo lui, la stessa struttura dell’arco rappresenta in sé una potenziale minaccia. 

«La struttura ha un rivestimento in carbolitio, cioè materiale plastico. I fisici sanno bene come si comportano i materiali plastici, e questi sono dielettrici, nei campi ad elevata radioattività. Se, mettiamo, crollasse il vecchio sarcofago, è chiaro che ne scaturirebbero dosi radioattive di elevatissima potenza, si attiverebbe il combustibile ecc.», ha fatto notare lo scienziato, aggiungendo che allora «non sarebbe reale intraprendere alcunché». 

Drozdov ha anche sottolineato che il nuovo sarcofago «non è assolutamente protetto dai fattori esterni come, ad esempio, la caduta di un aereo o di una meteorite». In quel caso l’involucro andrebbe distrutto all’istante. 

«A me pare che questa copertura la costruiscano unicamente per tranquillizzare la popolazione», ha detto Drozd. 

Lui ha inoltre riferito che in precedenza erano state valutate anche altre varianti di progetto che prevedevano un completo isolamento del reattore nucleare danneggiato, tuttavia esse furono scartate a causa dell’elevato costo. Oltretutto viene rimandato di 30-50 anni l’inizio dei lavori per l’estrazione del combustibile nucleare rimasto sotto il quarto reattore. 

«Noi scarichiamo il nostro problema sulle generazioni future, sui nostri nipoti e pronipoti», ha detto lo scienziato. 

Il vicedirettore generale della Centrale di Cernobyl Anatolij Gora, che ha preso parte al lavoro della tavola rotonda, ha fatto notare che riguardo alle differenti varianti della nuova copertura esistevano ed esistono opinioni diverse, ma che oggi una scelta è stata ormai fatta. «Ciò che è stato scelto è stato scelto», ha affermato, aggiungendo che ora il compito più importante è quello di realizzare la scelta effettuata nel miglior modo possibile. 

Data: 19.04.2012
Fonte: www.eco.ria.ru
Autore: Andrej Lubenskij
Traduzione: S.F.

26/04/12

A NOVOZYBKOV SI CELEBRA L’ANNIVERSARIO DI CERNOBYL


A causa dell’elevato impatto delle radiazioni che colpirono la regione di Brjansk nel 1986 alcuni centri abitati vennero decretati “zona d’interdizione” (secondo la classificazione dei territori di Cernobyl) e i loro abitanti evacuati. Più di altri 200 centri abitati finirono nella “zona di trasferimento”. 

La nostra cittadina si cominciò a chiamarla “la capitale della Cernobyl russa”. A testimoniare la situazione sfavorevole a Novozybkov rimane l’elevato numero di casi di malattia – in media ci si ammala due volte di più che nelle altre regioni della Russia. Alcune malattie sono direttamente collegate alla contaminazione radioattiva del territorio. Un monitoraggio annuale dimostra che il numero dei cittadini va diminuendo. La natalità da molti anni è inferiore alla mortalità. Inoltre nei primi anni dopo l’incidente dalla città se ne andarono in zona pulita centinaia di abitanti di Novozybkov. Anche se dopo un certo tempo la gente cominciò a fare ritorno, spesso per mancanza di vie d’uscite. Il fatto è che molti nella cosiddetta zona pulita non furono tanto bene accolti. Oggi a Novozybkov si contano poco più di 41.000 abitanti, i quali come prima vivono nella zona di trasferimento, mettono al mondo bambini e fanno piani per il futuro. 

A Novozybkov e nella provincia vivono circa 100 liquidatori, mentre 22 di loro non sono più tra noi. Sono però rimasti i loro cari: le vedove e i figli, ai quali la città presta aiuto. Negli ultimi anni per i liquidatori è stato fatto molto. Quest’anno si pianifica di terminare l’assegnazione delle abitazioni alle vittime di Cernobyl, di acquistare un apparato tomografico per l’ospedale cittadino e di ampliare la lista delle patologie direttamente collegate all’incidente alla centrale nucleare. Un grosso aiuto per i liquidatori di Novozybkov è il Centro diagnostico di Klincy, che di recente ha iniziato a visitare i pazienti della nostra città. Molto si fa anche per tutti gli abitanti che hanno la possibilità di rendere la propria abitazione allo stato e trasferirsi in zona pulita. I futuri studenti usufruiscono delle facilitazioni per accedere agli istituti universitari russi. Inoltre a favore dei cittadini che risiedono e lavorano nella zona di trasferimento ogni mese vengono versati dei sussidi. È vero che negli ultimi anni i cosiddetti “assegni radioattivi” sono sensibilmente diminuiti. Se negli anni ’90 la gente aspettava questi assegni come la manna dal cielo, in quanto erano due o tre volte superiori allo stipendio, oggi tali somme sono piuttosto modeste: 134 (3,5 €) e 893 rubli (23 €). La fama di città benestante è però rimasta e i prezzi nei negozi sono più alti che a Klincy e a Brjansk. 

Ogni anno il 26 aprile si svolgono le iniziative commemorative. L’anniversario di Cernobyl inizia con la messa funebre alla chiesa dei Miracoli di Michail alle 10.00, celebrata da padre Vladimir. Dopo la liturgia una processione funebre si recherà alle tombe dei defunti nei cimiteri cittadini (12.00). La giornata avrà termine con lo spettacolo alla Casa della cultura Kalinin (inizio alle 15.oo). L’iniziativa si apre con la proiezione di un film sulla tragedia, seguito dai discorsi delle autorità cittadine e provinciali. 

Data: 26.04.2012
Fonte: www.novozybkov.bnews32.ru
Traduzione: S.F.

I LIQUIDATORI DELL’INCIDENTE DI CERNOBYL PICCHETTANO IL PARLAMENTO UCRAINO


Alcune centinaia di liquidatori di Cernobyl svolgono oggi un’azione di protesta sotto le mura del parlamento ucraino, esigendo un rafforzamento delle misure di protezione sociale e un aumento delle pensioni. 

Gli organizzatori del picchetto hanno montato un palco dal quale i cernobyliani declamano le loro richieste al governo. L’azione si svolge pacificamente. 

I cernobyliani a fine 2011 svolsero grosse iniziative in tutta l’Ucraina, protestando contro la significativa riduzione delle pensioni a causa della decisione del Tribunale costituzionale d’Ucraina. Il Tribunale ha infatti conferito al gabinetto dei ministro di stabilire l’entità degli assegni sociali a seconda delle possibilità finanziarie dello stato. 

In precedenza i liquidatori di Cernobyl nella maggior parte dei casi riuscivano a ottenere l’aumento delle pensioni rivolgendosi ai tribunali, tuttavia dopo la decisione del Tribunale costituzionale le loro pensioni sono diminuite. 

Data: 26.04.2012
Fonte: www.ria.ru
Traduzione: S.F.

CHERNOBYL, TOMBA ATOMICA

Chernobyl, tomba atomica

Fonte: www.lettera43.it
Data: 26.04.2012

APPELLO DI LEGAMBIENTE: «NON RIAPRITE LE ZONE CONTAMINATE DI CERNOBYL»

CHERNOBYL, A 26 ANNI DAL DISASTRO UN NUOVO ARCO DI 150 METRI COPRIRÀ LA CNTRALE

CHERNOBYL, MIGLIAIA DI OPERAI AL LAVORO PER IL NUOVO SARCOFAGO

Chernobyl, migliaia di operai al lavoro per il nuovo sarcofago

Fonte: www.essenzialeonline.it
Data: 26.04.2012

LA RUSSIA RINUNCIA AL «POTENZIAMENTO» DEI REATTORI NUCLEARI TIPO CERNOBYL

LA STORIA DELLA CATASTROFE DI CERNOBYL NON È ANCORA TERMINATA…


Ogni anno, con l'avvicinarsi dell’anniversario della catastrofe radioattiva di Cernobyl i bielorussi si ricordano dove vivono, quello che mangiano, per che cosa si curano e chi in famiglia non c’è più. 

Di tutto questo io non ho modo di dimenticarmene, come d’altronde molti altri bielorussi ai quali Cernobyl ha lasciato per tutta la vita il proprio marchio nell’organismo. Ma di queste cose chissà perché in pubblico non se ne parla. E a noi non ci racconta niente nessuno. In casa dell’impiccato non si parla della corda! – recita la saggezza popolare. D’altra parte, a cosa servono racconti, confronti, analisi se ancor’oggi non ci sono meccanismi giuridici in grado di dimostrare che tu sei rimasto vittima proprio di quella sciagura, che sei stato colpito proprio dai depositi di quella nube e dallo iodio radioattivo di Cernobyl? E la cosa è sorprendente, in quanto esistono metodi medici, scientificamente fondati, che permettono di diagnosticare l’effetto delle radiazioni sull’organismo in presenza di specifiche aberrazioni cromosomiche. 

Ce n’è anche un altro di detto popolare: «Non portar fuori la spazzatura dall’izba». Ecco, i bielorussi, gli ucraini e i russi tengono tutto sotto silenzio nelle proprie izbe per «non esagerare le proporzioni», «non seminare panico», «non mettere il dito nella piaga» e non intralciare le autorità nel costruire nuove e nuove Cernobyl. 

Io ero ancora una studentessa quando successe Cernobyl e allora non capivo bene perché non si dovesse andare alla manifestazione del 1° maggio del 1986. Un anno dopo però insieme a un’amica decidemmo di non andare a raccogliere le patate nella regione di Mogilëv. Non è che allora avessimo proprio chiaro che cosa esattamente ci aveva trattenuto, ma un qualche presentimento interiore influì sulla nostra decisione. Dopo dieci giorni di lavori agricoli tutto il nostro gruppo tornò indietro. Ci convocarono tutti. Io e la mia amica, munite di un certificato sullo stato di salute, venimmo portate ad esempio come le studentesse più intelligenti dai rappresentanti del rettorato. Venne fuori che i nostri compagni di corso avevano raccolto patate con i respiratori, gli stivali e i guanti di gomma nei terreni contaminati da Cernobyl dove non ci si sarebbe dovuti trovare. «Perché allora non siete venuti via, quando l’avete saputo, voi dovete ancora fare dei bambini?» – chiesero ai miei compagni di classe. «Avevamo paura» – fu la risposta. 

In Bielorussia l’anno scorso non è stata permessa la proiezione del film Di sabato, il quale racconta proprio di questo, del perché le persone non andarono via, del perché facevano finta che non fosse successo niente e del perché ancor oggi ci comportiamo piuttosto stupidamente.

Poco più di vent’anni fa a degli amici dei miei genitori morì un vicino di casa. Un comune poliziotto sovietico, il quale ebbe in sorte di diventare un liquidatore. Egli visse alcuni anni strazianti e tutte le parole di speranza in un miglioramento e sui risultati delle cure per lui erano vuote perché, immobilizzato a letto, sofferente per il fatto che lo vedessero in quello stato i figli e la moglie, lui lo sapeva bene che oggi stava peggio di ieri e che domani sarebbe stato peggio di oggi. 

La moglie di un altro poliziotto liquidatore, sopravvissuto fino ai nostri giorni, oggi si fa in quattro da un’istanza all’altra senza poter dimostrare che le malattie di suo marito sono collegate a Cernobyl. Lei non riesce a capire perché a loro non spettino i sussidi e le medicine gratuite; e suo marito, gravemente malato, soffre anche per la consapevolezza di questa terribile ingiustizia. Questa donna mi telefonò lo scorso anno, raccontandomi in modo molto dettagliato e un po’ confuso di come lei scrivesse al ministero della Sanità, cercasse di ottenere la verità, perché i giornali non volevano saperne di questo e nessuno alla fin fine aveva pubblicato la sua storia. 

Un guardiano di un’impresa per la quale avevo lavorato più di dieci anni fa una volta rispose a una domanda che mi girava nella testa. Ero curiosa di sapere perché lui, come il vecchio Chottabyč della favola, avesse tutti i denti d’oro. Io, si capisce, non gliel’avevo mai chiesto direttamente. Fu lui a raccontare che durante il servizio militare venne mandato a Cernobyl. «Quando tornai da là dovetti sputare tutti i denti nel cesso!» – questa fu la sua spiegazione. Ma chi mai dirà se è stato a causa di Cernobyl o meno? 

Ivan Nikolaevič Nikitčenko, una delle personalità più importanti nel mondo della scienza bielorussa, foss’anche solo per il fatto che fino alla fine della sua vita avesse svelato alla gente la tremenda verità sulle conseguenze di Cernobyl, sui pericoli del cosiddetto “atomo pacifico”, è morto nel 2010 in un incidente automobilistico. Perse il controllo della guida. Aveva poco più di settant’anni. Come in seguito raccontarono sua moglie e suo figlio, Ivan Nikolaevič soffriva di vari acciacchi, anche se non amava parlarne molto. Anche lui fu un liquidatore di Cernobyl, uno dei primi. 

Di liquidatori non ne sono rimasti molti. Uno di loro è il professor Georgij Fëdorovič Lepin. Ha più di ottant’anni e oggi lotta non solo con le conseguenze di Cernobyl ma anche con la nuova centrale nucleare che vogliono costruire in uno dei posti più belli e incontaminati della zona dei laghi di Naroč’-Vilejka. 

Non mi sarebbe neanche potuto venire in mente una decina-ventina d’anni fa, quando erano ancora in vita molti di coloro che avevano liquidato le conseguenze dell’incidente, che sarebbe arrivato un giorno in cui avrebbero cominciato a curarci non dalle malattie prese grazie a Cernobyl ma dalla… radiofobia! Non avrei potuto immaginarmi neanche nel più terribile dei sogni che un politico bielorusso, una delle massime cariche dello stato, avrebbe detto un giorno che le conseguenze di Cernobyl vengono esagerate e che nelle terre contaminate si può tornare a vivere. 

Ma da quale radiofobia cerchiamo di liberarci, noi e i nostri posteri? Non stiamo forse con questo oltrepassando ogni limite ammissibile? Perché sapere del pericolo e tacerlo è criminale. E se invece non fosse così, se nascondere la verità non fosse criminale, allora bisognerebbe lottare pure con la sifilide-fobia, con la aids-fobia! E che farne allora delle particelle incandescenti fuoriuscite dal reattore di Cernobyl? Chi raccoglierà queste particelle dai campi delle Bielorussia e li ripulirà dal plutonio, dannoso per tutti gli esseri viventi per 24 mila anni? Se nessuno le raccoglierà, allora criminale è affermare che le conseguenze di Cernobyl sono terminate e non informare su di esse le generazioni future! 

In passato non mi veniva il desiderio di scendere in strada, nemmeno quando successe Cernobyl. Evidentemente dopo la manifestazione del 1° maggio del 1986, che fu la nostra “marcia di protesta”, come diremmo oggi per scherzare. Ma dopo la decisione di costruire una propria centrale nucleare in Bielorussia improvvisamente ho compreso che continuare a tacere non ha più senso. 

E sono contenta del fatto che il tradizionale corteo “Il cammino di Cernobyl” (Чернобыльский шлях) quest’anno a Minsk per il 26 aprile lo si sia pianificato come un evento esclusivamente pacifico, dove la gente potrà discutere le questioni più importanti – come superare le conseguenze di Cernobyl e come proteggere i bielorussi dalla peste nucleare. 

Data: 19.04.2012
Fonte: www.echo.msk.ru
Autore: Tat’jana Novikova
Traduzione: S.F.


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I PRINCIPALI PROBLEMI DEI LIQUIDATORI: IL RICALCOLO DELLE PENSIONI, L’ASSENZA DEL TRASPORTO E L’ASSISTENZA MEDICA

Durante un incontro del 23 aprile con le autorità di Nikolaev (Ucraina), il presidente della sezione locale di “Sojuz Cernobylja” Rubik Simonjan ha raccontato dei problemi dei cernobyliani che l’amministrazione dovrebbe risolvere: 

Si tratta prima di tutto dell’assistenza medica e dei soggiorni di risanamento. Poiché i problemi di salute anno dopo anno si acutizzano per tale categoria di cittadini, questa rimarrà sempre una questione attuale da affrontare. Di pari passo, ha sottolineato Rubik Chačaturovič, è indispensabile risolvere anche il problema di una equa assegnazione dei benefici: ora accade infatti che per le stesse medicine un liquidatore, per esempio, riceva 1.000 grivne e un altro nemmeno un copeco. Il presidente di “Sojuz Cernobyl” ha accolto positivamente l’introduzione dei voucher al posto dei buoni di soggiorno, così che i cernobyliani possano scegliere da soli il profilo del sanatorio nel quale andare a trascorrere le cure. 

In secondo luogo, i liquidatori di Cernobyl invalidi sono già alcuni anni che non ottengono mezzi di trasporto speciali e al momento non si sa quando potranno averli a disposizione. 

In terzo luogo, e cosa più importante, il ricalcolo delle pensioni per i cernobyliani. Oggi questo processo è frenato anche dal fatto che passati 26 anni dal giorno dell’incidente è molto complicato confermare tutti gli attestati. Ad esempio, il Fondo pensionistico della regione di Nikolaev, su 180 liquidatori per i quali è in corso il riconteggio delle pensioni, ha potuto ottenere la conferma dei documenti necessari soltanto per 46 liquidatori. 

Data: 23.04.2012
Fonte: www.nikvesti.com
Traduzione: S.F.

25/04/12

CERNOBYL IN LAPPONIA

[...] Sicché l’area così detta Sápmi è divisa dalle frontiere di quattro stati: Norvegia, Finlandia, Russia e Svezia dove sono rimasti in 17 mila e dei quali tremila si occupano dell’allevamento delle renne. Perché anche qui - come nelle altre nazioni circostanti dove sono presenti - molti sono morti assieme alle renne dopo il disastro di Cernobyl (26 aprile 1986), e a tutt’oggi ci sono ancora vittime di quelle contaminazioni. [...]

Fonte: www.altrenotizie.org
Dall'articolo: "Una vita in Lapponia""
Data: 24.04.2012

CERNOBYL: MATERIALE RIMOSSO TRA 30 ANNI

Cernobyl: materiale rimosso tra 30 anni

Fonte: www.ticnonews.ch
Data: 25.04.2012

LA FOLLE IDEA DEL PREMIER UCRAINO: RIAPRIRE LA ZONA DI ESCLUSIONE DI CERNOBYL

24/04/12

«IL VIBURNO ROSSO» 2012


progetto musicale di valorizzazione della cultura della provincia russa
I rami spogli di viburno con le bacche rosse nella neve – è un’immagine suggestiva della campagna russa della regione di Brjansk, campagna contaminata dalle radiazioni di Cernobyl, depressa e spesso dimenticata. La Russia rurale, tuttavia, è anche cultura, arte, tradizioni e, soprattutto, musica e canti. In ogni villaggio russo c’è un coro di donne o un collettivo canoro, in ogni scuola i bambini cantano e imparano le canzoni popolari, si esibiscono nei loro costumi tradizionali. 

Il progetto musicale «Viburno rosso» (in russo Калина красная) è nato nel 2011 – nell’ambito degli scambi culturali e di una cooperazione di tipo attivo promossa dalle Russie di Cernobyl – con un minitour in Italia tra Stresa (Vb), Castronno (Va) e Creazzo (Vi) di un gruppetto di otto bambini dei villaggi russi accompagnati dalla fisarmonicista e insegnante di musica della scuola di Dobrodeevka Elena Evdošenko. L’esperienza ha positivamente coinvolto le scuole e la cittadinanza. 

Per dare continuità al progetto, nella seconda metà di settembre 2012 saranno ospiti a Villa Sole di Stresa otto bambini dagli 11 ai 13 anni che frequentano la filiale della Scuola di musica di Zlynka nel villaggio di Vyškov e partecipano al gruppo di canti popolari “Souvenir”. Accompagneranno i ragazzi il loro insegnante di musica, nonché compositore e fisarmonicista, Aleksandr Zenčenko, e il direttore della scuola di Dobrodeevka Ivan Burakov. Aleksandr accompagnerà dal vivo i ragazzi con il bajan, la fisarmonica russa. 
Oltre a momenti di interazione ricreativo-musicale con i ragazzi delle scuole dei nostri paesi, sono previste delle esibizioni a Stresa, Baveno, Castronno e in altre cittadine del Nord Italia. L’idea è infatti quest’anno quella di condividere l’esperienza musicale – compatibilmente con la logistica del programma – con altri circoli Legambiente e comitati Cernobyl interessati a organizzare una giornata o una serata con concerto dei ragazzi russi.

Il progetto – promosso per Le Russie di Cernobyl dal circolo Legambiente “Il brutto anatroccolo” del Verbano in collaborazione con il circolo Legambiente di Castronno (Va). – è aperto ad altri gruppi Cernobyl.

Per informazioni e adesioni:
e-mail lerussiedicernobyl@gmail.com

File PDF del documento:



A GRODNO È STATO VIETATO IL PICCHETTO PER L’ANNIVERSARIO DI CERNOBYL


La presidente del Partito civile unito di Grodno Aleksandra Vasil’evič ha reso noto che le autorità cittadine hanno proibito lo svolgimento nel capoluogo regionale di un picchetto per l’ennesimo anniversario di Cernobyl. […] 

Gli attivisti avevano intenzione di tenere il picchetto il 26 aprile. Durante l’iniziativa contavano di rendere omaggio alle vittime di Cernobyl e anche di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle questioni della sicurezza nucleare ed ecologica in relazione alla costruzione della centrale nucleare di Ostrovec. […] 

Data: 21.04.2012
Fonte: www.naviny.by
Traduzione: S.F.

A MINSK SI TERRÀ IL MEETING D’OPPOSIZIONE «IL CAMMINO DI CERNOBYL» PER L’ANNIVERSARIO DELL’INCIDENTE


A Minsk le autorità cittadine hanno dato il permesso all’opposizione di svolgere il 26 aprile l’iniziativa «Il cammino di Cernobyl» («Чернобыльский шлях»), un meeting e un corteo per l’anniversario dell’incidente alla centrale nucleare. 

Gli oppositori hanno intenzione di protestare contro i progetti di costruzione della prima centrale nucleare bielorussa. Per realizzare il progetto le autorità bielorusse dovranno aprire un credito con la Russia per 10 milioni di dollari. 

Negli anni precedenti durante «Il cammino di Cernobyl» per l’anniversario dell’incidente in più di un’occasione hanno avuto luogo scontri tra attivisti e forze dell’ordine. 

Data: 20.04.2012
Fonte: www.day.kiev.ua
Traduzione: S.F.

I CERNOBYLIANI DELLA MOLDAVIA PER L’ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA RICEVERANNO 45 DOLLARI


I liquidatori delle conseguenze di Cernobyl e le famiglie dei liquidatori defunti per il 26° anniversario della tragedia riceveranno dal governo moldavo un aiuto materiale di 500 lev moldavi (circa 45 dollari). 

I fondi saranno presi dal Fondo repubblicano per l’assistenza sociale. A oggi in Moldavia possono usufruire di questo bonus 2.565 persone. 

Alla liquidazione di Cernobyl presero parte più di 3.500 cittadini della Moldavia. Più di 800 morirono a causa di malattie da irradiamento e circa 2.500 rimasero invalidi. In onore dei liquidatori in uno dei quartieri della capitale moldava Kišinëv si prevede di erigere un complesso memoriale. 

Data: 23.04.2012
Fonte: www.ukrinform.ua
Traduzione: S.F.

L’UCRAINA VUOLE “RIDARE VITA” ALLA ZONA DI CERNOBYL


Il primo ministro dell’Ucraina Nikolaj Azarov ritiene possibile iniziare un processo di ripristino e riabilitazione dei territori della zona di Cernobyl colpiti dalle radiazioni. 

«Ci sono tutti i presupposti per infondere la vita nei territori, nelle città e nei centri abitati spopolati e senza vita. Si tratta di posti di lavoro, di introiti aggiuntivi per il nostro bilancio e per il nostro paese» – ha dichiarato ai giornalisti il 23 aprile a Kiev durante una visita al Centro di medicina radiologica. 

Il capo del governo ha fatto notare come dei 2.500 centri abitati nella zona di Cernobyl con un livello elevato di radiazioni oggi ne siano rimasti soltanto 31. 

Data: 23.04.2012
Fonte: www.polemika.com.ua
Traduzione: S.F.

PIÙ DI 300 ABITANTI DELLA REGIONE DEL PRIMOR’E VENNERO IRRADIATI A CERNOBYL 26 ANNI FA

Vladivostok. Il 26 aprile saranno 26 anni dal giorno dell’incidente nucleare di Cernobyl. È il giorno della memoria per centinaia di migliaia di persone che furono colpite dalla più grande catastrofe tecnologica nella storia dell’uomo. Più di 300 abitanti della regione del Primor’e colpiti dalle conseguenze di Cernobyl prendono ancor oggi le pensioni e dei sussidi speciali. […] 


Data: 23.04.2012
Fonte: www.vostokmedia.com
Traduzione: S.F.

PRIPJAT’, CERNOBYL E KIEV COMMEMORERANNO LE VITTIME DELLA CATASTROFE


Secondo le disposizioni del capo dell’Amministrazione cittadina di Kiev Aleksandr Popov, il 26 aprile le cerimonie religiose di commemorazione avranno luogo a Kiev nella chiesa del Santo Arcangelo Michail (inizio alle 00.55). 

Alle 12.00 presso la targa-monumento “Agli eroi di Cernobyl” del quartiere Desnjanskij e nel territorio del complesso memoriale “Alle vittime della catastrofe di Cernobyl” nel quartiere Svjatošinskij di Kiev avranno inizio i meeting di requiem. 

Nelle città di Pripjat’ e Cernobyl il Giorno della memoria delle vittime della catastrofe avrà luogo il 9 maggio. Alla manifestazione saranno invitati gli ucraini che a causa della tragedia si sono trasferiti dalla zona d’interdizione nella capitale. 

Data: 23.04.2012
Fonte: www.news.liga.net
Traduzione: S.F.

20/04/12

LA RUSSIA RINUNCIA AL POTENZIAMENTO DEI REATTORI NUCLEARI TIPO CHERNOBYL

ARTE CONTRO TUTTO

Ci sono tanti modi di ricordare un disastro. A un anno di distanza da Fukushima – al di là delle celebrazioni, solenni o di protesta, che si sono svolte in Giappone – catene umane contro il nucleare, manifestazioni e marce silenziose di persone in tuta bianca sono sfilate in tutto il mondo.

Lo street artist francese Combo, per esempio, se n’è andato dalle parti di Cernobyl, in una zona contaminata che da qualche tempo è accessibile ai turisti per una visita di dubbio gusto di cui hanno l’esclusivo controllo solo poche agenzie di viaggio ucraine. Fedele alle sue modalità di intervento, Combo, senza chiedere alcuna autorizzazione, ha attaccato sui muri scrostati di viadotti e svincoli autostradali delle immagini che prendono di mira la propaganda (e le menzogne) sulla pulizia e la sicurezza dell’energia nucleare. In una di queste immagini si vede la famiglia Simpson, sorridente, che si prepara per un picnic mentre sullo sfondo si staglia, minacciosa, una centrale nucleare.

Con semplicità e immediatezza la street art, venuta dai graffiti e da una forma di provocazione narcisistica, dimostra la sua maturità, chiaramente politica. In un momento in cui il mercato dell’arte sembra capace di digerire ogni crisi, questi artisti diventano star senza mostrarsi e senza pensare ai soldi. Combo ora tornerà in Francia. È tempo di elezioni e ci sono tanti muri scrostati ad attenderlo.

Fonte: www.internazionale.it
Data: 13.04.2012

RISCHIO RADIAZIONI IONIZZANTI PER LA TIROIDE, GIORNATE STUDIO AIRM A ROMA


Fonte: www.quotidianosicurezza.it
Data: 17.04.2012

19/04/12

UN FAMOSO CALCIATORE È STATO CONTAMINATO DA CERNOBYL


Il calciatore Bulgaro Stilian Petrov, al quale è stato diagnosticato un tumore del sangue, è diventato l’ennesima vittima dell’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl. Di questo ne sono convinti i medici bulgari. 

Stilian Petrov gioca in Inghilterra per l’Aston Villa e oggi è uno dei più importanti giocatori bulgari. Il mese scorso i medici hanno diagnosticato a Petrov una leucemia. Secondo il medico della nazionale di calcio bulgara la causa dello sviluppo di questa malattia sarebbe la catastrofe alla centrale nucleare di Cernobyl di 26 anni fa. 

Il dottor Michail Iliev ha in cura Petrov da 14 anni ed è assolutamente convinto che proprio le radiazioni tossiche dell’ex centrale nucleare sovietica abbiano portato a una grave leucemia per il giocatore di 32 anni. Stilian è cresciuto a più di 1.000 km da Cernobyl, tuttavia le fuoriuscite tossiche potevano benissimo averlo raggiunto attraverso le nubi radioattive. Gli esperti locali ritengono che le nubi contaminate siano passate sopra Montana, la città natale di Stilian Petrov, alcune settimane dopo l’incidente di Cernobyl. 

Secondo Iliev a fine aprile inizio maggio del 1986 il fondo radioattivo nel nord della Bulgaria era di 1.300 volte superiore alla norma. Il dottore racconta che a molti giovani nati prima e subito dopo Cernobyl si è sviluppato il cancro. Iliev accusa di questo il Partito comunista bulgaro che non avvertì la popolazione del pericolo. 

«Era primavera avanzata, e la nostra gente mangiava la verdura fresca e anche altri alimenti contaminati dalle radiazioni», dice il dottor Iliev. «Molte persone, le quali allora erano ancora bambini, in seguito si sono imbattuti nel cancro. Noi li chiamiamo i figli di Cernobyl. La maggior parte di loro viene dalla stessa regione di Stilian. Nella sua famiglia nessuno in precedenza si era mai ammalato di leucemia, è senz’altro a causa di Cernobyl». 

Data: 09.04.2012
Fonte: www.medikforum.ru
Traduzione: S.F.

18/04/12

A KIEV È STATA RAFFORZATA LA PROTEZIONE SOCIALE DEI CERNOBYLIANI


Nel primo trimestre del 2012 la collaborazione tra l’Amministrazione di Kiev e la sezione di Kiev dell’organizzazione “Sojuz Cernobyl d’Ucraina” ha dato in qualche maniera dei risultati. Questo è stato possibile grazie all’adempimento dei doveri delle parti nell’ambito del Memorandum di collaborazione. 

Su iniziativa del capo dell’amministrazione cittadina Popov a Kiev è stato creato un Consiglio consultivo per le questioni del miglioramento della protezione sociale dei cittadini colpiti delle conseguenze di Cernobyl. Il lavoro attivo ha consentito in breve tempo di affrontare molti problemi importanti. Per esempio, gli stanziamenti per l’assistenza medica agevolata per i liquidatori sono stati aumentati del 10% rispetto al 2011. Per questa voce sono previsti 3.910.000 di grivne. 

È poi aumentato del 50% il finanziamento per le cure odontoiatriche dei liquidatori di Cernobyl. Sono previste a questo scopo 529.000 grivne rispetto alle 353.000 del 2011. 

Inoltre quest’anno è stato aumentato del 41% il finanziamento del Centro di protezione radiologica della popolazione di Kiev. Per il suo funzionamento nel 2012 sono stati stanziati 28.366.000 di grivne. 

Particolare attenzione da parte del Centro di protezione radiologica della popolazione è prestata a un check-up di qualità dei cittadini vittime di Cernobyl. A spese del budget cittadino verranno garantiti i necessari controlli medici e di laboratorio agli invalidi di Cernobyl. […] 

Data: 12.04.2012
Fonte: www.for-ua.com
Traduzione: S.F.

17/04/12

ARRIVA L’HORROR SU CERNOBYL. «È UN FILM DA BOICOTTARE»

Arriva l'horror su Cernobyl. «È un film da boicottare»

Fonte: www.corriere.it
Data: 16.04.2012

UCRAINA, GUASTO A CENTRALE NUCLEARE JUZHNOUKRAINSK

Ucraina, guasto a centrale nucleare Juzhnoukrainsk

Fonte: www.ticinonews.ch
Data: 17.04.2012

L'AGGIOTAGGIO NUCLEARE NEI PAESI DELL'EX URSS


L’incidente di Fukushima non ha spento alle ex repubbliche sovietiche il desiderio di sviluppare l’energia nucleare.

A differenza della Germania, la quale ha deciso di uscire definitivamente dal club atomico, la Bielorussia ha iniziato la costruzione della sua prima centrale nucleare e Lukashenko, durante l’incontro con il capo dell’AIEA, ha dichiarato l’intenzione di Minsk di costruirne una seconda. Com’era logico aspettarsi, Minsk si è rivolta per il supporto tecnologico e il finanziamento del progetto al suo grande vicino russo.

Non è da meno neanche la vicina Ucraina. Il 26 aprile con due anni di ritardo inizieranno i lavori di montaggio del secondo sarcofago intorno al reattore scoppiato alla centrale nucleare di Cernobyl, e Kiev già annuncia l’intenzione di costruire nuovi reattori, nonostante che il 66% degli ucraini, secondo un sondaggio dell’istituto Goršenin, ritengano che il loro paese debba rinunciare alla costruzione di nuove centrali.

In Kazachstan, dove ai tempi sovietici sperimentarono sulla propria pelle le micidiali conseguenze dei test atomici, è nuovamente comparso l’interesse per l’energia atomica: producendo 20 mila tonnellate di uranio all’anno, è difficile non cadere in tentazione. Il Kazachstan, detenendo il 35% del mercato mondiale, già gioca un ruolo da protagonista imprescindibile nell’industria nucleare. E pur essendo un grosso produttore di petrolio, Astana sogna di costruire una centrale nucleare per compensare il deficit nazionale di produzione di energia elettrica, nonché per aumentare l’export di petrolio, oggi utilizzato come carburante per le centrali elettriche.

A sua volta Mosca lavora senza tregua per modernizzare le sue tecnologie, convincere i potenziali clienti della loro sicurezza e vendere le sue centrali nucleari all’estero. A oggi l’unica conseguenza diretta della catastrofe di Fukushima è stata la fine dell’alleanza strategica tra “Rosatom” e Siemens su ordine di Berlino, che ha cessato completamente la sua attività nell’industria nucleare. “Rosatom” cerca di approfittare di tale svolta degli avvenimenti andando a “caccia” dei territori abbandonati dalle compagnie tedesche. Due settimane fa la stampa russa e quella tedesca scrivevano dei piani di “Rosatom” di acquistare una quota nel progetto britannico Horizon, in precedenza appartenente alle compagnie tedesche RWE e E.ON. Si tratta di due nuove centrali nucleari per un costo complessivo di 24 miliardi di dollari e una potenza di 6.000 megawatt. La comparsa sul territorio britannico diventerebbe un vero successo per “Rosatom”, che al momento esporta le sue centrali nei paesi politicamente più vicini alla Russia come la Cina, l’India, il Vietnam, la Turchia, il Bangladesh e, ovviamente, gli ex satelliti dell’URSS.

Data: 12.04.2012
Fonte: www.charter97.org
Traduzione: S.F.

16/04/12

CHERNOBYL, LA CORTINA INVISIBILE - MOSTRA FOTOGRAFICA

L'associazione Il Sassolino Bianco e Golem Photography propongono la mostra fotografica "Chernobyl, la cortina invisibile" per non dimenticare la catastrofe nucleare del 1986. La mostra è una sorta di viaggio per immagini nella tragedia che continua: dal deserto di Pripjat’, agli ospedali bielorussi, alla vita di bambini e ragazzi bielorussi.

La mostra sarà esposta dal 21 al 29 aprile 2012 a Brescia (sala Piamarta, via San Faustino 64)



Ai seguenti link si trovano il comunicato e la locandina dell'evento.


ZONA DI TRASFERIMENTO – IL VILLAGGIO DI «MIRNYJ»


Dopo ogni 26 aprile – data dell’anniversario – degli abitanti della “zona di Cernobyl” russa ci si dimentica sempre.

Il villaggio di Mirnyj si trova nella “zona di trasferimento obbligatorio” nel sud-ovest della regione di Brjansk. Questa categoria di territorio è la seconda per livello di contaminazione. La prima è la “zona d’interdizione” (la zona dei 30 km intorno alla centrale nucleare di Cernobyl). La terza e la quarta sono i territori con un livello minore di contaminazione, dove vivere si può, seppure con alcune riserve: la “zona di residenza con diritto di trasferimento” e la “zona di residenza con status socio-economico agevolato”.

Per gli abitanti di Mirnyj il trasferimento è rimasto obbligatorio solamente sulla carta. Qui come in passato ci vivono delle persone, le quali lavorano la terra contaminata dagli isotopi radioattivi, bevono l’acqua delle fonti locali, pescano nei laghetti circostanti (i gamberetti locali vengono acquistati dai commercianti e poi smerciati in tutta la Russia), vanno a raccogliere funghi in autunno.

I bambini fino ai 14 anni ricevono mensilmente ben 59 rubli (1,5 €) di sussidio per le radiazioni (per fare un confronto, nella povera e senza gas Ucraina è dieci volte tanto). Mentre la paga dei fortunati impiegati statali, che si contano sulle dita, al netto delle imposte è di 3.900 rubli (100 €).

Nel villaggio di Mirnyj non si può vivere. E infatti qui non vivono a lungo, muoiono prima dei 50 anni. La gente qui è convinta di non avere più un posto dove vivere.

Videoreportage dal villaggio di Mirnyj (Aleksandr Kulygin, Nikita Tatarskij di Radio Svoboda)


Data: 16.06.2011
Fonte: www.svobodanews.ru
Traduzione: S.F.

13/04/12

NEI GIORNI DELLA COMMEMORAZIONE GLI UCRAINI VANNO A CERNOBYL A PRENDERE IL SOLE E A FARE IL BAGNO


Al Ministero delle Emergenze hanno deciso di chiudere Cernobyl ai visitatori durante i giorni dell’anniversario della catastrofe. 

Il Ministero quest’anno ha proibito la libera frequenza della città di Pripjat’ nei giorni della commemorazione.

Il motivo principale è lo stato pericolante degli edifici di Pripjat’ che vengono visitati dalle persone. Essi possono infatti crollare in qualunque momento. 

Motivo aggiuntivo è che alcuni di coloro che vengono a commemorare non vanno poi al cimitero ma a divertirsi, dimenticandosi che il livello delle radiazioni nella città è molto elevato. 

Alcuni si mettono perfino ad abbronzarsi e a fare il bagno. Il divieto tocca solamente Pripjat’ e i palazzi a molti piani della città. Al cimitero di Pripjat’ l’accesso sarà garantito. 

Data: 06.04.2012
Fonte: www.val.ua
Traduzione: S.F.

RUSSIA: OK AL RAZZO NUCLEARE PER I VIAGGI PLANETARI

Russia: ok al razzo nucleare per i viaggi planetari

Fonte: www.corriere.it
Data: 05.14.2012

I MEDICI DI BRJANSK SI LAMENTANO DELLO SFACELO DELLA MEDICINA

Due medici di Brjasnk si sono rivolti con un videoappello agli abitanti della città con la richiesta di sostenerli e di partecipare a un comizio. 

Due medici, lo psicoterapeuta Aleksandr Kuprjanov e lo psichiatra tossicologo Dmitrij Afonin, hanno cominciato una lotta contro lo stato miserevole e di sfacelo della medicina nella regione di Brjansk. 

Il primo passo è stato un videoappello agli abitanti della città di Brjansk in cui loro raccontano dei bassissimi stipendi dei medici e del deficit di specialisti. 

I due medici hanno inoltre raccontato della bassa qualità del servizio sanitario e delle lunghissime code negli enti sanitari. 

Essi invitano a partecipare a un comizio tutti i cittadini che non sono indifferenti al problema della sanità nella regione di Brjansk. 

«Il nostro scopo principale è quello di essere ascoltati dai dirigenti della Regione» – dice nel videoappello lo psicoterapeuta Aleksandr Kuprjanov. «E che le persone alle quali lo stato ha incaricato di risolvere questi problemi, di dirigere la sanità pubblica, comincino finalmente a farlo».


Data: 10.04.2012 
Fonte: www.vbryanske.com 
Traduzione: S.F.

12/04/12

«RADIMIČI – PER I BAMBINI DI CERNOBYL»


«RADIMIČI – PER I BAMBINI DI CERNOBYL»

organizzazione pubblica regionale – Novozbkov – 1987-2012

OBIETTIVI PRINCIPALI: contributo alla costruzione di una società civile in Russia attraverso la formazione di responsabili di organizzazioni pubbliche no profit; prestare aiuto ai bambini in situazioni di vita disagiate.

PROGRAMMI:

Attività con i volontari
Novozybkov, Brjansk
dal 1987
Club d’informatica «R@dimiči»
Novozybkov
dal 1992
Interscambi culturali internazionali
Svizzera, Germania
dal 1992
Gabinetto di riabilitazione e cura ricostituiva per i bambini con paralisi cerebrale
Novozybkov
dal 1993
Campo internazionale estivo di risanamento
 «Novokemp»
Provincia di Suraž
 (Brjansk)
dal 1994
Festival internazionale d’arte per bambini
«Io disegno il mio mondo e ve lo regalo»
(insieme all’associazione «Artisti per i bambini»)
Novozybkov

dal 2000
Sportello pubblico del Rappresentante del Presidente della Federazione Russa nel Distretto Federale Centrale
Novozybkov
dal 2001
Tecnologie d’informazione e comunicazione per lo sviluppo della regione di Brjansk
Novozybkov
dal 2004
Gabinetto per il check-up della tiroide
Novozybkov
dal 2004
Centro di sostegno per il movimento di volontariato «Radimiči»
Novozybkov
dal 2005
Museo e centro d’informazioni su Cernobyl
Novozybkov
dal 2006
Progetto «Prospettive per i bambini russi di Cernobyl – Creazione di un centro e di una rete di studio»
Novozybkov
dal 2010
Progetto «Radimiči – centro pilota delle risorse per lo sviluppo del settore no profit»
Novozybkov
dal 2010

PARTNERS:
  • UNDP - New York, Ginevra, Mosca
  • Consiglio sociale del Distretto Federale Centrale
  • Associazione «PRO-OST» - Germania
  • Associazione «Only4Kids» - Germania

SOSTENITORI DEI PROGETTI DI RADIMIČI NEI DIVERSI ANNI:
  • Amministrazione del Presidente della Federazione russa
  • Partito «Russia Unita»
  • Programma di collaborazione tra UE e Russia
  • DEZA – Ginevra, Mosca, Minsk
  • Ambasciata della RFT in Russia
  • Rotary Club Mosca-Humboldt
  • Amministrazione della Regione di Brjansk
  • Amministrazione della città di Novozybkov
  • SRL «Novozybkov»
  • SRL «Fort»
  • SRL «Produkty ot Il’inoj»
«Radimiči – per i bambini di Cernobyl» è una delle organizzazioni pubbliche regionali con maggior esperienza su tutto il territorio della CSI. Essa opera attivamente nella “zona di trasferimento obbligatorio” (la regione russa di Cernobyl).
L’organizzazione è attiva dal 1987. Attualmente ha in corso più di una decina di programmi socialmente significativi.

OBIETTIVI:
· Contributo alla costruzione di una società civile in Russia;
· Partecipazione pratica nell’attività di riabilitazione della popolazione delle province sud-occidentali della regione di Brjansk colpite dalla catastrofe di Cernobyl;
· Contributo allo sviluppo nell’ambiente giovanile dell’idea di una Casa comune europea;
· Contributo allo sviluppo e al rafforzamento dei legami culturali ed economici internazionali.

In 24 anni di attività l’organizzazione ha prestato aiuto a decine di migliaia di abitanti della zona di Cernobyl di Russia, Bielorussia, Ucraina.

CARATTERISTICHE DI «RADIMIČI – PER I BAMBINI DI CERNOBYL»:
  • organizzazione a indirizzo multiplo;
  • si basa sull’iniziativa pubblico-sociale dei giovani e su specialisti altamente qualificati, sia in Russia che in Germania;
  • realizzazione di una serie di progetti umanitari di livello internazionale;
  • progressiva “complicazione”, al fine di crescere e migliorare, dei compiti che vengono a porsi davanti all’organizzazione;
  • espletamento nel corso di un tot di anni di una commessa sociale da parte del governo;
  • realizzazione di progetti umanitari in partenariato con associazioni internazionali, tra cui l’ONU.
Il presidente di «Radimiči – per i bambini di Cernobyl»
Andrej Viktorovič Budaev


Noi viviamo in un interessante periodo di formazione della società civile in Russia. I processi che avvengono nella vita sociale del nostro paese non sempre sono coerenti, spesso sono anzi contradditori, ma con questo la chance di consolidamento del ruolo della Russia nel mondo non sta affatto negli strati petroliferi e gassiferi né nell’aumento delle forniture di materie prime per l’export. La risorsa fondamentale del nostro Paese è l’uomo. Certamente oggi vediamo intorno a noi molte manifestazioni negative dell’attività o inattività dell’uomo, ma questo rende ancora più interessante operare in un campo dove non c’è posto per l’avidità e l’aspirazione al profitto, quello del settore no profit.

Per la nostra organizzazione pubblica «Radimiči – per i bambini di Cernobyl» un fattore importante è diventato quello del prestare aiuto a bambini, adolescenti e giovani residenti nei territori contaminati dai radionuclidi. L’organizzazione ha una storia lunga e interessante. La maggior parte di noi è passata attraverso un lungo cammino di lavoro volontario.

Pavel Ivanovič Vdovičenko
Fondatore di «Radimiči» e suo presidente dal 1987 al 2009