Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

24/10/18

CERNOBYL, ENERGIA SOLARE SUI LUOGHI DEL DISASTRO

Cernobyl, energia solare sui luoghi del disastro

foto della distesa di pannelli solari a Cernobyl 
Energia pulita per duemila abitazioni. È questa la potenza sviluppata dalla centrale fotovoltaica inaugurata la settimana scorsa nel sito nucleare di Cernobyl. L’impianto, costato 1,2 milioni di euro e formato da 3.600 pannelli, è stato realizzato grazie a una joint venture fra l’azienda ucraina Rodina e la tedesca Enerparc Ag, la Solar Cernobyl. “Nessuno ha mai tentato qualcosa di simile prima d’ora, né qui né altrove nel mondo – ha detto Evgeny Variagin, amministratore delegato di Solar Cernobyl – Si tratta di un primo passo e siamo convinti che sarà un successo».

I pannelli fotovoltaici sono stati posizionati su 1,6 ettari di terreno contaminato, a un centinaio di metri dal sarcofago costruito sopra il reattore 4 esploso il 26 aprile 1986. Il progetto sfrutterà la rete di trasmissione dell’energia elettrica che Cernobyl aveva utilizzato fino al Duemila, anno di spegnimento dell’ultimo reattore. La piccola centrale solare, in realtà, potrebbe essere l’inizio di un progetto molto più grande. Il governo ucraino, infatti, ha messo a disposizione un’area di 2.600 km quadrati, fortemente contaminata e non adatta all’agricoltura e all’industria, sulla quale realizzare entro il 2019 un impianto di 100 MW.

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Data: 12.10.2018
Fonte: www.lanuovaecologia.it

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