L’acqua che salvò il Giappone da una catastrofe nucleare dopo il terremoto e lo tsunami che nel 2011 danneggiarono la centrale di Fukushima, oggi è una bomba a orologeria. Secondo un’inchiesta del quotidiano britannico The Telegraph, a sette anni dall’incidente Tokyo è pronta per sversare nell’Oceano Pacifico più di un milione di tonnellate di liquido altamente radioattivo, attualmente immagazzinato in 900 serbatoi. Solo di recente l’operatore della centrale, la Tokyo electric power company, ha dovuto ammettere i livelli di contaminazione dell’acqua e alcune falle nel sistema di depurazione utilizzato ma, secondo il quotidiano, si tratta di una verità che anche il governo giapponese
conosceva da tempo. A svelare alcuni retroscena è stata una fonte del
governo giapponese. Ora, però, c’è il fattore tempo a remare contro.
Perché il Giappone sta esaurendo lo spazio per immagazzinare l’acqua venuta a contatto con il combustibile sfuggito a tre reattori nucleari danneggiati all’interno della centrale. Il quotidiano ha potuto anche visionare alcuni documenti che confermano quanto rivelato dalla fonte. Il piano di Tokyo ha scatenato una violenta reazione da parte di residenti locali e organizzazioni ambientaliste, ma anche da Corea del Sud e Taiwan che temono che l’acqua contaminata arrivi sulle loro coste.
Data: 21.10.2018
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
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