Le scorie nucleari di Fukushima potrebbero essere anche in Italia?
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Data: 21.09.2018
Fonte: www.articolo21.org
La ‘ndrangheta è l’unica organizzazione criminale in Italia ad essere
coinvolta nello smaltimento illecito di rifiuti radioattivi e questo a
partire dagli anni ’80. E’ ormai accertato giudizialmente che navi con
rifiuti radioattivi furono affondate al largo delle coste italiane.
Alcune navi sarebbero state inviate in Somalia e in altri paesi in via
di sviluppo con rifiuti tossici, compresi i carichi di rifiuti
radioattivi, che sono stati affondati con la nave o seppelliti sulla
terraferma. Lo smaltimento illegale dei rifiuti radioattivi è diventato
un’attività molto lucrosa per i gruppi della criminalità organizzata in
Italia.
La relazione della commissione parlamentare per i rifiuti del 1995
alla fine dei lavori ha ritenuto possibile l’esistenza del traffico
nazionale e internazionale di scorie radioattive, gestito da lobby
economiche e criminali che si ritiene possano operare anche con
l’approvazione di soggetti istituzionali appartenenti a paesi e governi
europei o internazionali. La ‘ndrangheta è stata accusata dal pentito
Francesco Fonti, ex membro della predetta associazione mafiosa, di aver
affondato almeno trenta navi cariche di rifiuti radioattivi. Nel 2005,
Fonti con le sue dichiarazioni ha portato a indagini approfondite sui
racket di smaltimento dei rifiuti radioattivi, coinvolgendo Giorgio
Comerio e la sua società di smaltimento, la Odm (Oceanic Disposal
Management).
Legambiente ha fornito all’autorità giudiziaria tutti i dati raccolti
dal 1994 in merito alla scomparsa di almeno quaranta navi nelle acque
del Mediterraneo. Per oltre due decenni, i pubblici ministeri italiani
hanno esaminato oltre trenta sospetti affondamenti di acque profonde. Si
sospetta che gli industriali italiani e stranieri abbiano agito in
combutta con la ‘ndrangheta, per smaltire rifiuti radioattivi
provenienti anche dalla Russia dopo il disastro nucleare di Chernobyl.
Secondo Fonti, un manager dell’ENEA ha pagato i clan calabresi per
sbarazzarsi di rifiuti radioattivi provenienti da Italia, Svizzera,
Francia, Germania, Russia e Stati Uniti, con la Somalia come
destinazione, dove i rifiuti sono stati seppelliti dopo la corruzione di
politici locali. Sia Fonti che il gruppo ambientalista Legambiente
hanno affermato che le navi sono state inviate in Somalia e in altri
paesi in via di sviluppo come il Kenya e lo Zaire con carichi tossici,
che sono stati affondati con la nave o seppelliti sulla terraferma.
Data: 21.09.2018
Fonte: www.articolo21.org
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