Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

09/10/18

“GLI ULTIMI ABITANTI DI CHERNOBYL”: ARRIVA UN DOCUMENTARIO PER NON DIMENTICARE

Diretto dal regista Franco Zambon, ha per protagonisti 13 anziani che hanno vissuto sulla loro pelle quel terribile 26 aprile 1986
 
Risultati immagini per “Gli ultimi abitanti di ChernobylSono passati ormai 32 anni da una delle peggiori catastrofi nucleari di tutti i tempi. Era il 26 aprile 1986 e l'esplosione del reattore numero 4 della centrale di Chernobyl' provocava un boato che ha fatto eco in tutto il mondo, cambiando per sempre il nostro approccio all'energia nucleare. Oggi un documentario ripercorre quel terribile incidente attraverso i ricordi di chi l'ha visto con i propri occhi e l'ha vissuto sulla propria pelle: "Gli ultimi abitanti di Chernobyl", diretto da Franco Zambon.
 
I protagonisti del filmato sono 13 anziani abitanti del luogo, tornati alle proprie abitazioni dopo essere stati evacuati in seguito al disastro. I loro racconti di quotidiana sopravvivenza si alternano a desolati paesaggi in rovina, ripresi direttamente dalla cosiddetta zona di alienazione: un’area di oltre 470mila ettari circostante il luogo del disastro, all’interno della quale è oggi vietata qualsiasi attività civile o commerciale a causa dei pericoli connessi alla radioattività presente. Ad accompagnare le immagini le musiche composte da Francesco Petronelli ed arrangiate da Antonio Ministeri con interventi di chitarra elettrica e sound design di Maichol Bondanelli.

Data: 18.09.2018
Fonte: www.tgcom24.mediaset.it

 

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