Campo di volontariato
internazionale a Delebio (So)
8-21 luglio 2018
Il campo di
volontariato si è svolto in località Alpe Dosso.
L’organizzazione
e la vita del campo erano a un livello altissimo. Oltre a lavorare, abbiamo viaggiato
molto tra le montagne. Siamo stati ospiti nei due alpeggi vicini. Abbiamo
potuto ammirare tutta la bellezza delle montagne alpine, vedere gli animali
locali. La bellezza che abbiamo visto è impossibile da descrivere! Abbiamo
valicato una montagna, fatto il bagno in un laghetto alpino. Itu (messicano)
per la prima volta nella vita ha visto la neve, mentre io per la prima volta ho
visto una capra di montagna. Nel complesso l’escursione sulle Alpi ci ha
consentito di misurare le nostre forze e di capire quello che siamo in grado di
fare, poiché la salita e la discesa hanno preso molto tempo e ci hanno fatto
consumare molte forze. Ma per la bellezza e le emozioni che abbiamo provato
durante la salita ne è valsa la pena! Io sono stracontento di aver iniziato la
conoscenza dell’Italia da questi posti!
Abbiamo pulito il territorio per i turisti e gli animali locali. Abbiamo migliorato la stradina per salire e scendere più agevolmente e più in sicurezza con le moto da montagna. Abbiamo sgomberato sassi e sassolini dalla stradina per salire e scendere più in sicurezza sia a piedi che in moto da montagna. Insieme ad Aija abbiamo lavorato i tronchi (gli toglievamo la corteccia) in modo che in seguito potessero essere utilizzati o come sostegni per salire in montagna o per l’arredamento del campo. Inoltre assieme ad Alessandro abbiamo spaccato le pietre con il piccone, posando poi queste pietre nei posti dove c’erano delle buche. Insomma, abbiamo reso la strada più uniforme e meno pericolosa.
La
comunicazione e lo scambio di esperienze con gli altri volontrari sono stati
ottimi, avevamo un vero dream team! Ragazzi fantastici! Allegri, aperti,
responsabili. Relazionarsi e lavorare con loro è stato un vero piacere e molto
facile. Nonostante il livello del mio inglese, a essere buoni, fosse debole,
sono riuscito a svolgere tutti i compiti affidatimi e a comunicare con gli
altri ragazzi senza troppi problemi. Alla sera cantavamo molto, ci confidavamo.
Gabriel ha insegnato ai ragazzi a fare la pizza. C’è stata una sera chiamata
“Pizza Time”, in cui i ragazzi hanno preparato la pizza per le ragazze.
L’atmosfera era talmente positiva che Itu ha deciso di insegnare ai ragazzi a
ballare. Non abbiamo mai avuto divergenze, eravamo una squadra molto unita. Potevamo
sia fare cagnara sia svolgere lavori impegnativi.
La squadra
internazionale dei volontari, oltre a me, era formata da: Itu (Messico), Jaro
(Slovacchia), Maria e Aija (Repubblica ceca), Margot e Margot (Francia),
Claudia (Spagna).
Gli
organizzatori italiani erano proprio bravissimi! Abbiamo fatto la loro
conoscenza il terzo giorno della nostra permanenza al campo. È arrivata
un’enorme folle di motociclisti e subito si sono alzati rumore, grida, risate,
e si sono messi a far da mangiare. Dirò che abbiamo bevuto vino e mangiato un
formaggio incomparabile. Devo ringraziare i ragazzi per averci abituato al vino
buono e a quel formaggio, che è impossibile descrivere a parole! Quanto era
buono! E lo tagliavano come in Russia si taglia il pane, in aria. Come se il
formaggio fosse il pane italiano! Si è cantato e ballato molto. A un certo
punto gli organizzatori si sono messi a cantare “Katjuša” in italiano. Io non
mi sono perso d’animo e mi sono unito a loro, solamente in russo. Grazie mille
a Gabriele per averci seguito, per averci aiutato a comunicare con gli
organizzatori che conoscevano solo l’italiano. Erano tutte persone accoglienti
e socievoli! Grazie a Teo per le bellissime fotografie!
Al
campo mi è piaciuto assolutamente tutto! E il cibo, e come ci hanno accolto e
come ci hanno trattato! E il posto dove vivevamo. L’unica cosa di cui
personalmente non ero soddisfatto era il fatto che sapevo male l’inglese. Il
giorno dell’arrivo mi sono quasi perso, sono sceso dall’autobus alla stazione
sbagliata. Per fortuna mi hanno aiutato dei ragazzi ucraini, che mi hanno dato
un passaggio fino al luogo dell’incontro.
Maksim Liseenko (27 anni)
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