Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

25/10/18

«È MEGLIO VIVERE CON LE RADIAZIONI CHE CON LA GUERRA»


«È meglio vivere con le radiazioni che con la guerra»


Le storie di chi – scappando dalla guerra in Ucraina – è andato a vivere a Chernobyl, e della vita "normale" che sta rinascendo da quelle parti
 
Dopo l’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl – avvenuta il 26 aprile 1986 – morirono decine di persone e decine di migliaia dovettero lasciare immediatamente le loro case. Oggi, a più di trent’anni dal disastro, c’è chi ha scelto di vivere nelle case in rovina che si trovano ai margini della “exclusion zone”, la “zona di alienazione” che circonda il reattore danneggiato di Chernobyl, e che non può ancora essere abitata.

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A poche decine di chilometri dalla zona di alienazione di Chernobyl, nella parte ucraina, c’è Steshchyna, un paese abbandonato dove la foresta si sta espandendo. Maryna Kovalenko vive lì con le sue due figlie adolescenti, e con loro altre persone che hanno tra i 70 e gli 80 anni. Nonostante la mancanza di servizi o di opportunità, quattro anni fa Kovalenko prese tutto ciò che aveva e viaggiò per centinaia di chilometri attraverso l’Ucraina per andare a vivere proprio a Steshchyna. La sua storia è stata raccontata in un lungo reportage della BBC.
 
Data: 20.10.2018
Fonte: www.ilpost.it


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