Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

23/10/18

UNA RUSSIA CHE NON TI ASPETTI


Novokemp, 3° turno 2018 (24 luglio - 13 agosto)

Mi chiamo Erica, ho partecipato al terzo turno di Novokemp 2018 (23 luglio-14 agosto), progetto propostoci tramite l’università.

Devo dire che questa esperienza è stata sotto ogni aspetto una sorpresa.

Come esperienza umana e formativa, la consiglio vivamente: gli animatori sono simpatici, aperti e disponibilissimi, pronti ad aiutarci nei momenti di perplessità e a coinvolgerci nella loro routine. Anche dal punto di vista linguistico, hanno dimostrato una grande pazienza. Un consiglio è di non essere timidi, di mettersi in gioco sia nelle attività che nella conversazione: parlate e lasciatevi coinvolgere e passerete venti giorni memorabili!

Certo, Novokemp non è l’esperienza rilassante che ci si aspetterebbe da una vacanza tradizionale negli alberghi lussuosi delle grandi città, ma dà sicuramente un’idea di quello che è il vero sapore della Russia, anche nei suoi aspetti più improbabili.

Quanto all’organizzazione e alla logistica, il viaggio è impegnativo, ma sicuramente fattibile, soprattutto se fatto in compagnia: dormire in treno, per giunta insieme a perfetti estranei che parlano un’altra lingua, in effetti, è più rassicurante se si conosce almeno una persona (io ad esempio sono partita con una compagna di corso, e a Mosca abbiamo incontrato gli altri ragazzi del gruppo).

Nel campo le condizioni sono spartane, ma non manca niente. In un modo o nell’altro si riesce a risolvere ogni problema e a soddisfare ogni necessità. Consiglio però di non aspettarsi granché dalla mensa, che per noi italiani può rappresentare una vera sfida. Si può dire che a Novokemp ci si nutre, non aspettatevi di gustare i sapori locali (almeno non in mensa).

Il rapporto fra “lavoro” e momenti di pausa è bilanciato, soprattutto considerando che le attività sono comunque di tipo ludico. Bambini e ragazzi, poi, sono adorabili, lavorare con loro è un piacere.

Per concludere, ribadisco il giudizio positivo di questa esperienza, che è tanto intensa quanto linguisticamente utile e moralmente fortificante.

Erica Trotta (20 anni)

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