Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

03/10/18

COSÌ CHERNOBYL È DIVENTATA LA NUOVA CASA DEI LUPI

Così Chernobyl è diventata la nuova casa dei lupi

Uno studio certifica come il sito dell'esplosione nucleare ora funga "da riserva naturale". Ma restano preoccupazioni per le mutazioni: "Gli animali si ripopolano nelle aree vietate all'uomo"

 
Così Chernobyl è diventata la nuova casa dei lupi 
"NON preoccupatevi, non sono fluorescenti. Hanno una coda, due occhi e due zampe come tutti gli altri". Micheal Byrne, ricercatore dell'Università del Missouri (Columbia), descrive così il branco dei lupi "mutanti". Li hanno definiti tali, con un po' di ironia, perché quei lupi sono nati e cresciuti a Chernobyl: lì, nelle zone abbandonate dopo l'esplosione del reattore nucleare del 1986, in oltre trent'anni è infatti nata una sorta di "riserva naturale" che permette ai lupi di ripopolarsi facilmente.

Questo è quanto ha notato un team di ricercatori guidato da Byrne che, con uno studio pubblicato sull'European Journal of Wildlife Research, raccontano la straordinaria funzione di quell'area proibita all'uomo oggi trasformata in una "specie di riserva dove si conta un numero di lupi anche sette volte superiore rispetto alle aree circostanti".


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Data: 03.07.2018
Fonte: www.repubblica.it

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