Così Chernobyl è diventata la nuova casa dei lupi
Uno studio certifica come il sito dell'esplosione nucleare ora funga "da riserva naturale". Ma restano preoccupazioni per le mutazioni: "Gli animali si ripopolano nelle aree vietate all'uomo"
"NON preoccupatevi, non sono fluorescenti. Hanno una coda, due occhi e due zampe come tutti gli altri". Micheal Byrne, ricercatore dell'Università del Missouri (Columbia), descrive così il branco dei lupi "mutanti". Li hanno definiti tali, con un po' di ironia, perché quei lupi sono nati e cresciuti a Chernobyl: lì, nelle zone abbandonate dopo l'esplosione del reattore nucleare del 1986, in oltre trent'anni è infatti nata una sorta di "riserva naturale" che permette ai lupi di ripopolarsi facilmente.
Questo è quanto ha notato un team di ricercatori guidato da Byrne che, con uno studio pubblicato sull'European Journal of Wildlife Research, raccontano la straordinaria funzione di quell'area proibita all'uomo oggi trasformata in una "specie di riserva dove si conta un numero di lupi anche sette volte superiore rispetto alle aree circostanti".
Leggi tutto...
Data: 03.07.2018
Fonte: www.repubblica.it
Uno studio certifica come il sito dell'esplosione nucleare ora funga "da riserva naturale". Ma restano preoccupazioni per le mutazioni: "Gli animali si ripopolano nelle aree vietate all'uomo"
"NON preoccupatevi, non sono fluorescenti. Hanno una coda, due occhi e due zampe come tutti gli altri". Micheal Byrne, ricercatore dell'Università del Missouri (Columbia), descrive così il branco dei lupi "mutanti". Li hanno definiti tali, con un po' di ironia, perché quei lupi sono nati e cresciuti a Chernobyl: lì, nelle zone abbandonate dopo l'esplosione del reattore nucleare del 1986, in oltre trent'anni è infatti nata una sorta di "riserva naturale" che permette ai lupi di ripopolarsi facilmente.
Questo è quanto ha notato un team di ricercatori guidato da Byrne che, con uno studio pubblicato sull'European Journal of Wildlife Research, raccontano la straordinaria funzione di quell'area proibita all'uomo oggi trasformata in una "specie di riserva dove si conta un numero di lupi anche sette volte superiore rispetto alle aree circostanti".
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Data: 03.07.2018
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