Novokemp, 3° turno 2018 (24 luglio - 13 agosto)
Prima di tutto una premessa. Qualunque
cosa io scriva sarà riduttiva rispetto alle esperienze che abbiamo fatto e alle
emozioni che abbiamo provato. Per me descrivere la bellezza e il divertimento
di Novokemp è al limite dell’impossibile.
Non fidatevi dello setereotipo dei russi freddi e distaccati, le persone a Novokemp
sono tra le piu’ ospitali e gentili che io
abbia mai conosciuto, e i bambini sono entusiasti e affettuosissimi.
Ma andiamo con ordine: il famigerato
viaggio in treno per Uneča. Onestamente non sapevo bene cosa aspettarmi, dato
che mi era stato descritto come un’esperienza
assurda, ma ho vissuto un viaggio tranquillo e senza problemi, tranne la
pulizia dei bagni. Le persone con cui abbiamo parlato sono state gentilissime e
disponibili, senza contare il fatto che l’essere
italiani ci metteva subito in una luce favorevole con chiunque.
Siamo arrivati alle 5 del mattino a Uneča, dove siamo stati
accolti da Katja (la nostra “mamma” nel campus) e Saša, che ci hanno accompagato al
campus.
Riguardo alla lingua, il primo impatto
col russo è stato effettivamente traumatico, ma alle 5 del mattino è difficile
fare discorsi sensati anche in italiano, e nei giorni successivi tutti noi
abbiamo imparato a superare la paura di buttarci e abbiamo fatto passi da
gigante con la padronanza della lingua.
Tornando al primo giorno, dopo un giro
per il campus e qualche ora di riposo abbiamo provato il famoso cibo della stolovaja (mensa) russa, nonché l'unico
vero problema di Novokemp. Per circa tre settimane abbiamo mangiato gli stessi sette-otto
piatti, consistenti per lo piu’ in pasta
scondita abbinata a una variante delle salsicce, e ho sentito molto la mancanza
di frutta e verdura, dato che in mensa si trovano solo pomodori e cetrioli.
Per noi la soluzione più semplice è
stata farci portare al supermercato più vicino per comprare qualche condimento
e della frutta, sistema che consiglio a tutti.
Inoltre il tempo per mangiare è
veramente scarso, solo 15 minuti. Per noi italiani, che per abitudine usiamo i
pasti anche per socializzare, sono veramente pochi.
La giornata tipo a Novokemp inizia
alle 8.30. dopo un paio d’ore dedicate alla
colazione e alla pulizia, i bambini possono partecipare a diverse attività organizzate
dai diversi animatori del campus. Io mi occupavo di lezioni di italiano e di
allenamenti di pallavolo. Dopo pranzo si possono fare un paio d’ore di sonno pomeridiano, e alle 16.00 riprendono
le attività sotto forma di giochi collettivi a tema a cui prende parte l’intero campus. La cena è intorno alle 19.00, e
dopo mangiato vi sono le ultime attività serali, che possono essere delle
esibizioni dei ragazzi o degli animatori, o la discoteca. Finita la discoteca
gli animatori devono partecipare all’odiata planërka, dove per un’ora circa si organizzano le attività per il
giorno seguente. Per finire, dopo aver messo a dormire i bambini, ci si ritrova
con gli altri animatori a chiacchierare e bere birra per qualche ora.
Gli animatori russi ci hanno accolto
benissimo e ci hanno inclusi nel gruppo da subito, con la loro gentilezza ci
hanno fatti sentire a casa anche a 3.000 km dall’Italia.
Le giornate sono piuttosto piene, è
impossibile non divertirsi e non trovare qualcosa di interessante ogni giorno.
È un’esperienza che mi ha dato moltissimo, a
livello linguistico ma soprattutto a livello umano, e sarei pronta a ripartire
subito per tornarci.
Elena Bambusi (21 anni)
Università statale di Milano - Mediazione linguistica e culturale
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